2014

Palermo, Sorrentino: «Mi piacerebbe giocare fino a 40 anni in Serie A»

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Continua il portiere: «L’obiettivo delle trecento partite è importante»

PALERMO SORRENTINO – Uno dei fattori più importanti di questo avvio di stagione del Palermo è rappresentato dall’esperienza e dal talento di Stefano Sorrentino, leader della compagine rosanero. L’espero estremo difensore si è raccontato al sito di Gianluca Di Marzio«Duecento partite in Serie A? Sì, ed è già stato bello arrivare ad un traguardo così importante. In più, l’ho raggiunto con una vittoria a San Siro senza subire gol. Questo non mi era mai capitato, dunque sono davvero felice. Quanto sono cambiato negli anni? Tanto… Prima ero più pazzo, più particolare. Avevo vent’anni, ero  inesperto e matto contemporaneamente. Ricordi della prima gara? Venivamo da una serie di sconfitte di fila, eravamo messi maluccio. Era uno scontro diretto e, la sera prima della gara, piovve davvero tanto. Andò bene, facemmo 1-1 e io fui uno dei migliori in campo. Questo mi fece capire tante cose»

RICORDI PARTICOLARI «Ricordo di una partita particolare? E’ più facile ricordare quelle belle di quelle brutte ma ricordo tanto la prima, la più importante. Poi il primo rigore parato in Serie A. Ce ne sono tante, sia nella cattiva sorte che nella buona le tengo a mente. Una da cancellare? Sarebbe troppo comodo dire quella col Bologna di qualche anno fa… Io penso che servano tutte, dunque me le tengo tutte ben strette. Fanno parte della mia esperienza, della mia crescita personale. Le tengo tutte quante». 

RIMPIANTO AZZURRO«Nazionale? La maglia azzurra è il sogno di tutti quanti noi. Purtroppo c’è lo zero in quella casella, e molto probabilmente è giusto così. Senza giri di parole. Ci sono stati momenti dove forse meritavo qualcosina in più, ma chi è stato scelto al mio posto sicuramente avrà avuto qualcosa in più per essere convocato. Guardarmi indietro non mi piace. Rimarrà un sogno in un cassetto che probabilmente non verrà mai aperto. Punto a trecento presenze? Mi piacerebbe giocare fino a 40 anni in Serie A. L’obiettivo delle trecento partite è importante. Ora pensiamo a farle bene queste cento che mancano. E soprattutto pensiamo a far punti il più in fretta possibile. Solo così posso continuare a giocare in Serie A (sorride, ndr). A trentacinque anni e mezzo è giusto pensare a tanti piccoli record, e quello delle trecento partite è notevole. Da domenica parte un altro conto alla rovescia».

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