2011

Palermo, Migliaccio: “Sfida speciale con l’Atalanta”

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Giulio Migliaccio è stato il protagonista della conferenza stampa odierna per il Palermo.
Il centrocampista, che contro l’Inter ha giocato al centro della difesa, ha parlato anche della sfida contro l’Atalanta, sua ex squadra che ha cercato di acquistarlo negli ultimi giorni di mercato: “In due mesi sono cambiate tantissime cose, abbiamo cambiato l’allenatore e sono andati via tanti giocatori importanti e nell’ambiente c’era un po’ di negatività , forse anche giustamente – ha dichiarato Migliaccio – . Quando si cambia tanto la gente perde fiducia. La migliore medicina è la vittoria, e l’altra sera il Palermo ha fatto una grande prestazione. Il risultato è più frutto dell’ottima prestazione nostra, che dei demeriti dell’avversario. Abbiamo messo in campo voglia e determinazione. Volevamo i 3 punti e riconquistare i tifosi. Loro sono sempre stati con noi, ma volevamo riportare entusiasmo attorno all’ambiente. Forse Pioli avrebbe avuto bisogno di ancora un po’ più di tempo, non stavamo male con lui, il nuovo tecnico però ci ha dato entusiasmo. Stavamo perdendo un po’ di autostima, e ci voleva una vittoria come quella con l’Inter per tornare il Palermo che anche i palermitani volevano vedere. La squadra, secondo me, ha qualità . Il mio ruolo? Ho sempre detto che a me piace giocare a centrocampo. Per me il ruolo cambia pochissimo, io voglio essere protagonista. Che sia in difesa o a centrocampo non importa. E’ un ruolo che mi piace fare, e se il tecnico mi chiederà  di rigiocarci lo farò tranquillamente. L’Atalanta? Il club bergamasco mi ha cercato, non lo nascondo. devo molto all’Atalanta, dato che a Bergamo ho visstuo anni intensi. Il Palermo mi ha pagato molto all’epoca, e sono contento di essere venuto qui in Sicilia, ma col pubblico bergamasco ho un ottimo rapporto. Sono oroglioso che il Palermo comunque non mi abbia voluto cedere. L’Atalanta ha trovato un muro, quando mi ha richiesto. La Nazionale? “E’ un obiettivo di tutti i calciatori, specialmente in Serie A. Ormai gioco da 6 anni nella massima serie, e sono sempre stato protagonista. Le prestazioni ti permettono di arrivare in Nazionale. Non mi sento vecchio, dato che ho 30 anni, anzi credo d’essere nel pieno della maturità . Se continuerò così’Ã?  Prandelli non potrà  non vedermi. Nocerino? Mi ha fatto molto piacere vedere il suo esordio in Champions. Sono molto orgoglioso per lui.”

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