2009

Palermo, Miccoli: “Di Lippi parlerò a fine carriera”

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Fabrizio Miccoli è uno degli uomini del momento in casa rosanero, poichè l’attaccante del Palermo, con i suoi 15 gol, ha trascinato sin qui il club siculo al quarto posto in classifica, valido per la Champions League. Il Romario del Salento ha più volte ribadito di voler raggiungere questo piazzamento a fine stagione e lo dice anche al Guerin Sportivo. Tuttavia, oltre ai temi toccati anche durante recenti dichiarazioni, il capitano del Palermo parla anche di alcuni suoi obiettivi da raggiungere prima della fine della carriera, come ad esempio segnare con il Lecce: “Non so quando smetterò con il Palermo, visto che qua vivo benissimo e la società  è giustamente ambiziosa, ma prima di chiudere voglio fare un gol con il Lecce. Mi basta una rete sotto la curva Nord. Segno, mi tolgo calzoncini, maglia e quant’altro e poi corro sotto la Curva. Mi faccio aprire il cancello dai miei amici e salgo con loro a tifare. Solo lì potrò chiudere la carriera. Il “10” del Lecce è mio. Ho permesso a Caserta di indossarlo l’anno passato solo perchè è un grande amico (scherza, ndr)”.

Inoltre, il numero 10 rosanero lancia una vera e propria frecciata nei confronti di Marcello Lippi: “Se punto al Mondiale? Ci spero anche se ho il 5% di possibilità . Io credo di avere fatto bene in questi anni. Molti gol, piazzamenti ottimi con il Palermo. Ma Lippi non mi ha considerato. Perchè? Non lo so. Ripeto: credo che almeno una chance l’avrei meritata. Quando chiuderò la carriera dirò tutte le cose. Magari ci farò anche un libro”.

Infine, un commento anche per Luciano Moggi. “Con lui non sono andato d’accordo. Ci scontrammo per la cessione. La Juve voleva Ibrahimovic e io ero l’unico con mercato. Lui mi voleva mandare al Portsmouth, io volevo il Lecce. Alla fine Caliandro trovò il Benfica – come si legge su stadionews -. Moggi mi disse che mi avrebbe fatto smettere di giocare a calcio. Io però non ho mai paura a dire ciò che penso. E anche se lui era il personaggio più potente del calcio, gli dissi cosa pensavo. Non ce la faccio a dare ragione a tutti come fanno altri per non avere guai”.

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