2012

Palermo, Lo Monaco: “A Catania credono di essere come…”

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PALERMO CATANIA LO MONACO – Pietro Lo Monaco, da grande ex qual è, ha lanciato il guanto di sfida al Catania, prossimo avversario del Palermo nell’attesissimo derby della quattordicesima giornata. Durante la conferenza stampa svolta oggi a Boccadifalco, infatti, l’amministratore delegato rosanero ha attaccato la sua ex squadra, soprattutto per il suo stile: “Il Catania è il Barcellona, sono tutti campioni, sono sicuramente in grado di fare una passeggiata dappertutto. Noi piccoli come siamo ci auguriamo di poterli fronteggiare nel migliore dei modi. Ho letto i toni trionfalistici del vicino della porta accanto, mi sembra che la partita sia già decisa, che è inutile pure giocarla visto e considerato che il Real Madrid, il Barcellona viene qui a fare la passeggiata. Vogliamo avere la presunzione che ci rimboccheremo le maniche e cercheremo di fronteggiare il Barcellona. Se potessi scenderei in campo io in partite del genere. Ho detto prima che un derby, così come quando giochi contro una grande squadra, ti autocarica. Un calciatore che arriva scarico a un derby deve domandarsi seriamente se può fare quel lavoro o meno. Sono sicuro che le due squadre si affronteranno al massimo della tensione sportiva. Non saluterò Pulvirenti, non ho mai fatto polemica e non voglio farlo. Non ho mai detto e non voglio dire il vero motivo per cui sono andato via da Catania. Lui lo conosce perfettamente, è un discorso chiuso ormai. Tutti a Catania hanno dato un apporto per fare diventare quella realtà quella di oggi. Il suo apporto penso che l´abbia dato nella crescita della struttura. E´ stato importante tanto quanto Antonio Pennisi. E´ stato importante come lo sono stati tanti. L’eventuale approdo di Marchese al Palermo? Non penso che la dirigenza attuale del Catania possa mai dare un giocatore alla dirigenza attuale del Palermo. In passato abbiamo avuto dei rapporti cordiali e dei trasferimenti, ma hanno troppe aperture mentali rispetto a noi per pensare a fare operazioni con noi. Sono troppo avanti e noi siamo troppo piccoli, non possiamo trattare con loro. Barrientos? Io ho detto in quell´unica volta che ho fatto una conferenza stampa che per quello che era stato costruito a Catania solo un deficiente potrebbe farla fallire. In questo contesto ho sempre detto che Barrientos è il calcio. Chi ce l´ha deve tenerselo stretto.

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