2016
Ebbene sì: è impazzito Iachini
Non è più Iachini il caos in cui versa il Palermo di Zamparini
No, chiaramente non è impazzito il buon Beppe Iachini. Il suo ex (o attuale, o futuro, perdonateci non comprendiamo più nulla) presidente Maurizio Zamparini la pensa però diversamente, stando almeno al testuale dell’intervista concessa al programma radiofonico La Zanzara in onda sulle frequenze di Radio 24. Il caos in cui attualmente versa il Palermo non ha certamente origine da qui ma è in questo preciso istante che si manifesta in tutta la sua irruenza.
L’INTERVISTA – “Iachini ora è incazzato ma non sappiamo perché, io ed i calciatori stiamo provando a trattenerlo perché altrimenti restiamo senza allenatore: non vuole dialogare con la società, è impazzito, non è più Iachini. Viviani in panchina? Per l’amor di Dio, cosa c…o c’entra Viviani. Ora sento Ballardini e vedo se è disposto a tornare, sono in difficoltà”, firmato Maurizio Zamparini. Il tutto accade poco meno di ventiquattro ore fa ed è il suggello ad una storia finita male ma tutta ancora da vivere. Perché, direte voi? Perché nel frattempo, tra un’intervista e l’altra, tra un allenatore e l’altro, il Palermo Calcio è finito in quartultima posizione di classifica tallonato dall’affamato Frosinone di Stellone, ora distante appena un punto.
CAOS TOTALE – Se a salvezza archiviata il tutto stava per assumere le sembianze di un giochino (divertente o meno lo stabilite voi), a permanenza nella massima serie tutta ancora da conquistare lo scherzo è diventato d’un tratto meno dilettevole. La trafila degli avvicendamenti verificatisi nel corso della stagione ve la risparmiamo, si è oggettivamente perso il contro di una vicenda al sottile confine tra l’esilarante e lo sportivamente drammatico. L’epilogo – l’ultimo – in seguito ai commenti del presidente in merito alla (scontata) sconfitta di San Siro sul campo dell’Inter: squadra tacciata di ricorrere a poco proficue barricate difensive, invidia per Frosinone e Carpi, colpevole quel “deficiente” di Iachini. Che, in una situazione di generale stress dovuta a risultati sportivi sempre più preoccupanti, non ha retto all’ennesima manifestazione colorita del suo presidente ed ha scelto di farsi da parte.
FUTURO – Non ci sono i presupposti per continuare, così avrebbe lasciato il gruppo questa mattina lo storico braccio destro di Iachini, Giuseppe Carillo. Il Palermo si è così ritrovato per l’ennesima volta privo di una guida tecnica e sbandante nella direzione di quel che sarà. Nasce tutto in estate: la cessione di Dybala soltanto parzialmente compensata da innesti di valore per una squadra non più incentrata su un attacco oggettivamente eccelso in ottica di medio-bassa classifica, l’insoddisfazione dello stesso Zamparini – peraltro rievocata nell’ultima scriteriata intervista – nel riconoscere ai calciatori un monte ingaggi da lui ritenuto ampiamente sufficiente per non restare immischiati nella lotta salvezza. Ad ogni modo risulta che, con 24 milioni di euro lordi, sia il quindicesimo della Serie A: non propriamente una certezza. In soldoni: Zamparini è apparso stanco. Nel corso di questa stagione ancor più che nel recente passato. La soluzione ideale sarebbe quella di salvare la squadra dalla retrocessione e trovare un solido e credibile acquirente a cavallo tra primavera ed estate: le parole riservate a Beppe Iachini – a prescindere dagli eventuali demeriti – non solo non rientrano nell’alveo della professionalità ma sono tanto gratuite da meritare epilogo ben differente da una salvezza. Di mezzo però c’è la passione di una piazza che negli ultimi anni ha assistito alle gesta di fior fior di campioni e che spera soltanto in un colpo di coda dignitoso. Per poi guardare avanti con rinnovata fiducia e speranza.