Palermo, Delio Rossi: "Non portatemi via Pastore! Noi vinciamo a modo nostro" - Calcio News 24
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2009

Palermo, Delio Rossi: “Non portatemi via Pastore! Noi vinciamo a modo nostro”

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Alla Gazzetta dello Sport ha parlato Delio Rossi, tecnico del Palermo dei giovani: “Non sono trendy, non voglio apparire nè stupido nè fenomeno, non faccio stage all’estero, è già  difficile fare le cose facili. Se Pastore e altri se li prendono a giugno, la squadra è destinata a restare nel limbo: dovrei cominciare daccapo. Poi può arrivare l’anno in cui rischi la retrocessione e devi spendere il triplo per giocatori di categoria. Ne ho visti film del genere. Il Palermo deve stare dietro le big, non è nella nostra strategia prendere Hernanes per 15 milioni, per vivere vanno trovati nuovi Pastore. Il mio contratto? I presidenti vogliono i risultati, il mio è un intuitivo, molto competente: il prolungamento arriverà  da solo se io quei risultati li otterrò. Mi sento legato a questo progetto. Io messo in discussione? No. Non c’è bisogno che mi si metta in discussione perchè sono io il primo a farlo. Mi ricordo sempre di essere un dipendente, l’ultima parola ce l’hanno i presidenti. Nonrisponderò mai sui giornali a Zamparini, gli parlo in privato. I giovani? Posso valorizzare le qualità  di chi ce l’ha, prendi Ilicic: il 98% dei giocatori alla sua età  non sa stare in campo, lui fa del parte del restante 2. Ma io devo lavorarci coi ragazzi, c’è chi come Mourinho non ha bisogno di farlo: se non va bene uno, gliene prendono un altro. A me non fanno la squadra in base al 4-4-2 come alla Juve di Del Neri. Qui sto utilizzando il nuovo 4-3-2-1: i Pastore vivono di alti e bassi, il problema è quando Javier non tirerà  fuori per un periodo il coniglio dal cilindro. Io come Mourinho? Di sicuro c’è pure un altro modo di vincere: quando crei Pandev, Vucinic, Ledesma, De Silvestri, Behrami o Kolarov preso a 800 mila euro, la soddisfazione è massima anche se non hai raggiunto per un rigore il piazzamento sperato. Per me il Palermo vale il Real Madrid, non vivo con l’ambizione di andare chissà  dove tra un anno. Una delle esperienze più forti l’ho vissuta per 6 mesi all’Atalanta: quando l’ho presa aveva 7 punti dalla penultima, roba da pazzi. La Lazio? L’esperienza della scorsa stagione è servita. Ora c’è una squadra logica. E Reja non è uno spacciatore di scienza calcistica”.