2017

Palermo contestato dagli ultrà, Zamparini: «Fuorilegge, finirete in C»

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Sale la tensione a Palermo: gli ultrà impediscono l’ingresso all’impianto sportivo di Boccadifalco. Zamparini non ci sta: «Sono fuorilegge, così li aspetta la Serie C»

Cresce a vista d’occhio la tensione a Palermo, dove nella giornata di ieri 300 ultrà hanno messo in piedi una contestazione nei confronti della società rappresentata da Maurizio Zamparini, con l’intento di far saltare la prima seduta di allenamento della squadra di ritorno dal ritiro in Austria. Secondo quanto riferisce l’edizione de La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, per quanto alcuni giocatori siano riusciti a farsi largo in mezzo al muro umano costituitosi davanti all’ingresso dell’impianto sportivo, ad altri (vedi Balogh ed Embalo) è stato letteralmente impedito di entrare. C’è anche chi, come il portiere Posavec, capito l’andazzo, ha preferito fare marcia indietro in attesa di un intervento da parte delle forze dell’ordine. Peccato che i carabinieri e la Digos si siano recati sul posto alle 19, quando gli ultras -impegnati nella contestazione dalle 15:30- avevano già deciso di loro spontanea volontà di abbandonare il presidio.

Rabbiosa la reazione di Maurizio Zamparini, finito nel mirino della tifoseria rosanero dopo la mancata cessione al gruppo rappresentato dall’ex iena Paul Baccaglini e per un mercato non all’altezza delle aspettative. Queste le parole del patron rosanero, che in seguito alla protesta dei tifosi ha rilasciato un comunicato: «Un gruppo di fuorilegge ha proibito alla vostra squadra di allenarsi regolarmente, coprendo di insulti i vostri giocatori. Io accetto le violenze nei miei confronti, ma la città non può permettere violenze contro la sua squadra. Chiedo alle istituzioni di garantire la legalità e il diritto di allenarsi senza turbative: altrimenti vi aspetta la Serie C».

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