2017
Pagelle Juventus-Barcellona: Chiellini merita la lode, ma l’eroe è Dybala
Pagelle Juventus-Barcellona: la Joya incanta, Alex Sandro è impeccabile. La parata di Buffon del primo tempo vale come un gol
BUFFON 6.5 – Rimane in piedi, aspettando il velenoso tiro di Iniesta: nel primo tempo fa un miracolo che solo uno come lui può permettersi di compiere.
DANI ALVES 6 – Sente troppo la partita e rimedia un cartellino giallo decisamente evitabile. E’ probabilmente il meno convincente della Juve, ma ha l’esperienza per gestire la ripresa senza correre troppi rischi.
BONUCCI 6.5 – Suarez è il peggior cliente possibile, anche perché il pistolero è il primo ostacolo anche in fase di impostazione. Ma se la cava egregiamente, tenendo a bada un Neymar mai così spento.
CHIELLINI 7.5 – Mostra subito i tacchetti, sia a Messi che a Suarez. Proprio quello di cui la Juve aveva bisogno nel primo tempo. E nella ripresa il gol del 3-0 lo rende uno dei protagonisti assoluti di una delle notti più belle della storia della Juve.
ALEX SANDRO 7.5 – Il primo duello in velocità con Messi lo vince lui. E’ la serata del rilancio dopo un periodo di appannamento: il primo tempo rasenta la perfezione. Il ballottaggio con Asamoah sembra averlo rigenerato. Gioca con una personalità mai vista prima.
PJANIC 7 – Tocca tanti palloni con straordinaria intelligenza, oltre a travestirsi da lottatore quando la palla ce l’ha il Barça. Il calcio d’angolo per la testa di Chiellini è delizioso. Ora si capisce perché Marchisio non riesce a trovare spazio con la stessa continuità del bosniaco, che ora si è definitivamente preso la Juve (43′ st BARZAGLI NG).
KHEDIRA 6.5 – Il suo senso della posizione gli permette di essere ovunque, onnipresente. Bravo a supportare la spinta di Cuadrado, coprendogli sempre le spalle. Nel secondo tempo cala d’intensità, rimediando un giallo discutibile. Ma Allegri non può, per nessun motivo al mondo, rinunciare ad uno come lui.
CUADRADO 7 – La palla per Dybala è un gioiello di rara bellezza. Mathieu lo aspetta troppo e lui punge, più ferocemente di una vipera. Nel secondo tempo si rende protagonista di una prestazione straordinaria, facendo impazzire un Barcellona che ad ogni sua sortita offensiva rischia l’imbarcata (27′ st LEMINA 5.5 – Entra a impresa già compiuta. Ma quel giallo avrebbe potuto risparmiarselo…).
DYBALA 8.5 – Controlla, si gira e col sinistro mette subito alle spalle di Ter Stegen: la Joya è subito devastante. La palla messa in buca d’angolo lo consacra subito, ma il 2-0 lo incorona. Altro sinistro da urlo, altra frustata vincente: la Juve si aggrappa a lui per l’assalto al triplete, con uno così tutto è possibile (35′ st RINCON NG).
MANDZUKIC 6.5 – Una prestazione più da terzino che da trequartista, ma vederlo correre in ogni zona del campo è commovente. E fa anche stizzire Messi. Se non ci fosse, Allegri dovrebbe inventarselo. Rischia il cartellino rosso per l’eccessiva foga e talvolta eccede nella generosità.
HIGUAIN 6 – E’ il primo difensore della Juve: in fase di non possesso pedina Iniesta, non perdendolo mai di vista. Nel finale di prima frazione spaventa Ter Stegen con una girata da applausi e fa di tutto per diventare decisivo. Ma nel secondo tempo spreca due occasioni che, nel computo della doppia sfida, rischiano di diventare pesantissime.
ALL. ALLEGRI 8 – C’è davvero poco da dirgli: il primo tempo perfetto della Juve è il manifesto delle sue tre stagioni bianconere. Le scelte lo stanno premiando, a cominciare dalla titolarità di Alex Sandro. La mano di Max c’è e si vede: il capolavoro bianconero porta la sua indelebile firma.
Pagelle Juventus-Barcellona: Messi predica nel deserto, un disastroso Mascherano ha sulla coscienza due gol su tre. Iniesta non incide mai, e Neymar dov’è?
TER STEGEN 5.5 – Ha la sfortuna, più che la colpa, che Dybala calci sul suo palo in occasione del secondo gol. Per il resto, nessun infortunio e nessun miracolo.
SERGI ROBERTO 6 – In affanno nel 4-3-3 del primo tempo, tra i più positivi nel 3-4-3 della ripresa. A macchiare la prestazione tutta in crescendo, le responsabilità sul raddoppio di Dybala: vede un treno dal nome balcanico sfrecciargli sotto il naso sulla fascia, il tempo di prendere la targa e la Juve è in gol.
PIQUE 5 – Pronti-via e concede una prateria in area a Dybala: subito punito, subito tutto in salita. Poi prende le misure, ma ormai il risultato è compromesso.
UMTITI 6 – Un paio di eleganti uscite palla al piede, ma anche un paio di imprecisioni in fase di impostazione nel primo tempo. Dove non arriva tecnicamente, ci arriva con una fisicità ed un atletismo fuori dal comune.
MATHIEU 5 – Brividi lungo la schiena ogni volta che Cuadrado lo punta, come nell’azione dell’1-0. Luis Enrique per la seconda volta in tre giorni vede in lui il capro espiatorio della situazione e lo lascia negli spogliatoi (1′ st ANDRE GOMES 5.5 – Uno degli oggetti misteriosi della stagione blaugrana: in tutta la ripresa non fa nulla per togliersi di dosso questa etichetta)
RAKITIC 5 – Sbaglia poco in fase di palleggio, ma c’è anche il risvolto della medaglia: troppo prevedibile, troppo banale. Il “compitino” non può bastare.
MASCHERANO 5 – Cinquanta percento della colpa sul primo gol, cento percento sul terzo: da centrale di centrocampo o da terzo di difesa, comunque una serata disastrosa.
INIESTA 5.5 – Il fallo di frustrazione su Pjanic che gli costa il cartellino giallo è la sintesi della partita di Don Andres. In mezzo al campo servirebbero la sua personalità ed i suoi colpi: lui risponde assente, e si divora pure il pallone dell’1-1.
MESSI 6.5 – Una spanna sopra tutti i compagni: rincula alla ricerca del pallone, lo fa girare in maniera intelligente, salta l’uomo quando lo punta sulla trequarti. Regala un cioccolatino a Iniesta che però non lo scarta nel primo tempo, fa altrettanto con Suarez che spreca nella ripresa: in ogni azione pericolosa dei blauragana c’è il suo zampino. Sulla coscienza, però, anche il rigore in movimento sprecato ad inizio secondo tempo, su cui è provvidenziale Pjanic.
SUAREZ 5.5 – Sradica un pallone dai piedi di Chiellini, poi un altro da quelli di Khedira: ha grande voglia. Due volte a centro area si divincola con maestria dalla guardia di Bonucci: ha grandi movimenti. Ma poi, quando ha l’occasione vera tra i piedi, la getta a lato: non poteva proprio concederselo.
NEYMAR 5 – Un pulcino sempre in disparte: gira al largo rispetto all’area bianconera, porta palla in orizzontale, non entra nelle principali azioni offensive del Barça. E tutto questo con dirimpettaio di serata un Dani Alves lontano parente del giocatore decisivo a lungo apprezzato proprio in maglia blaugrana.
ALL. LUIS ENRIQUE 5 – Propone Mathieu a sorpresa contro il Malaga e lo boccia senza appello, tre giorni dopo ripropone Mathieu a Torino e non lo fa nemmeno tornare in campo dopo l’intervallo. E poi il 4-3-3, la marcia indietro, il 3-4-3. La squadra soprattutto in trasferta va in confusione, ma mai quanto il suo condottiero.