2012
Padova, Pea: “Caccia alle big. Bonazzoli…”
PADOVA PEA – Evidente la soddisfazione dell’allenatore del Padova per il cammino della squadra, a ridosso delle “grandi”. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Fulvio Pea ha anche parlato di mercato, ma sul suo rinnovo “bocca cucita”.
Fulvio Pea, allenatore del Padova, ce la fate a salvare i playoff?
«Se non ci mettiamo il bastone tra le ruote tra noi che rincorriamo, forse sì. Anche se le tre davanti stanno correndo».
Il suo Padova è quarto. Che valore dobbiamo dare alla vittoria di Crotone?
«E’ un altro passo in avanti sotto il profilo della crescita, della ricerca della nostra identità. La classifica ora importa poco».
Qualcuno sabato le ha dato del catenacciaro…
«A un certo punto eravamo in 10 contro 11 e ci siamo chiusi per difendere il gol di vantaggio, mi pare normale. Io credo in un gioco che abbia equilibrio tra le fasi di difesa e attacco».
Chi, in B, pratica la migliore fase offensiva?
«Sassuolo e Livorno. Rispetto al Verona hanno modificato poco la squadra rispetto alla passata stagione».
E chi gioca il miglior calcio?
«Il Sassuolo».
La sua ex squadra. Pensa che sia così in alto anche grazie al suo lavoro?
«Non lo devo dire io. Di sicuro è stata una esperienza positiva, che mi ha fatto crescere come allenatore e come persona».
Boakye è un fenomeno.
«E io lo dicevo… Ha grandissime qualità, ma per avere continuità di rendimento doveva maturare. Piano piano si vedrà il vero Boakye. Coi giovani ci vuole pazienza, il 18enne pronto per una prima squadra si trova una volta ogni dieci anni».
Un po’ più di giovani, soprattutto in B, adesso se ne vedono.
«Manca ancora qualcosina, secondo me. Una categoria intermedia tra una prima squadra e la Primavera, da far giocare in Prima o in Seconda divisione».
Riforma quasi impossibile.
«Eppure, servirebbe. Prendete Siligardi, il suo processo di crescita si sta consolidando ora. Certi giovani è meglio crescerseli in casa piuttosto che mandarli in giro per l’Italia, dove possono trovare anche difficoltà ambientali».
I giovani del Padova crescono bene?
«Ci stiamo lavorando. Ne ho alcuni talentuosi: Babacar, Viviani, Silvestri, Zè Eduardo».
In estate aveva detto che per costruire una buona squadra non è necessario spendere molto. E’ della stessa idea?
«Lo stiamo dimostrando, no?».
Ma adesso avete tanti infortuni, le farebbe comodo qualche giocatore in più…
«Le recenti prestazioni dicono che bastano questi».
Però per gennaio pensate a Bonazzoli.
«Si sta valutando con la società, con cui c’è grande sintonia».
Intanto segna sempre Farias.
«E ha ancora margini di miglioramento, perché è intelligente, professionista, lavoratore».
Chi è il miglior attaccante di B?
«Mi sta sorprendendo Zaza dell’Ascoli, anche lui ha avuto bisogno di tempo per emergere».
L’allenatore che stima di più?
«Mandorlini, ovunque va ottiene buoni risultati».
E il più sorprendente?
«Nicola. L’ho avuto come giocatore al Gubbio, con Simoni. Adesso sembra suo “fratello” (ride), non avrei mai pensato che potesse fare l’allenatore. Era simpaticissimo, ma folle».
Lei è stato un vincente coi giovani, alla Samp e all’Inter. Quando Stramaccioni è stato promosso in prima squadra non ha pensato: potevo esserci io?
«Non è stato il primo pensiero».
E al rinnovo del contratto con il Padova ci sta pensando?
«Passo, mi avvalgo della facoltà di non rispondere».