Pablo Daniel Osvaldo intervistato da Chi, ha ricordato i tempi da calciatore, dove certo non rappresentava un esempio assoluto, tutt’altro è sempre stato personaggio abbastanza fuori dagli schemi.

Queste le sue parole mai banali: «Del calcio mi mancano lo spogliatoio, i compagni di squadra, condividere le fatiche e i successi. Non mi manca segnare un goal in uno stadio pieno, quello l’ho fatto tante volte, oggi mi emoziona di più vedere qualcuno che canta una mia canzone».

Osvaldo nell’intervista parla anche della sua esperienza alla Fiorentina dove lancia una stoccatina a Pantaleo Corvino: «Mi diceva sempre scherzando di tagliarmi i capelli, perchè dovevo sembrare un guerriero, ma poi ho portato la squadra in Champions League anche con i capelli lunghi».

Infine rivela un particolare curioso su quando era calciatore: «Mi criticavano perché mi piaceva il rock, che era considerata una cosa da drogati, e perché dopo una sconfitta non restavo a casa, ma andavo ai concerti».