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2016

Orlando nel segno di Kakà

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Un gol e due assist per il brasiliano che trascina Orlando che ora si trova in vetta alla Eastern Conference

MLS RIEPILOGO ORLANDO – La squadra di Dallas delle vecchie conoscenze del cacio europeo Mauro Rosales e Maynor Figueroa si trova in testa alla Western Conference con una partita giocata in più, in attesa dei risultati delle inseguitrici tra le quali spiccano i Los Angeles Galaxy di una bandiera delle parti di Anfield Road, Steven Gerrard, e dei neo arrivati nel mercato invernale l’ex Roma Ashley Cole e il mastino olandese Nigel De Jong ex Milan.

La parte orientale degli States vede invece in cima alla classifica gli Orlando City di Kakà e Nocerino che dopo quattro giornate si ritrovano a due punti di distanza dai Montreal Impact di un certo Didier Drogba e a tre dai New York City di Pirlo & co. Fuori dalla zona playoff per ora si trova il Toronto della “formica atomica” Sebastian Giovinco, che tuttavia si sta affermando come uno dei migliori giocatori della lega.

Siamo solo agli inizi, i campioni non mancano e il torneo è in continuo sviluppo. Le premesse ci sono tutte per una stagione che si preannuncia emozionante.

 

LA GIORNATA – La quarta giornata ha visto vincitrice la formazione degli Orlando City per 4-1 dove Kakà ha segnato il gol del 3 a 0 che di fatto ha sancito la sconfitta per i campioni in carica Timbers di Portland, i quali hanno fallito un rigore a termine del primo tempo sul risultato di 2 a 0 che avrebbe potuto riaprire la gara. Vittoria esaltante ma sudata, per i Seattle Sounders, che nonostante l’ultima posizione ricoperta in classifica a Ovest, sono riusciti ad imporsi in casa per 1-0 contro la ben più blasonata Montreal, grazie al gol partita di un’altra vecchia conoscenza europea, Clint Dempsey. Delusione anche per l’altra squadra canadese: il Toronto di Giovinco è stato sconfitto in trasferta sul campo dei Colorado Rapids per 1-0. Non convince per ora il DC United del presidente dell’Inter Erick Thohir che nell’ultima giornata è riuscita a strappare solo un pareggio contro San Josè ed ora naviga nelle zone basse della classifica della Eastern Conference.

IMMORTALE – I suoi Orlando City si trovano in testa dopo quattro giornate e si stanno affermando come una seria candidata per i playoff a solo un anno di distanza dal suo esordio in MLS, dopo averli sfiorati l’anno scorso. Tutto questo è merito anche di un giocatore che ha fatto innamorare l’Italia e il mondo con le sue giocate: il suo nome è Ricardo Izecson dos Santos Leite, o più semplicemente, Kakà.

Durante la sua esperienza nelle giovanili del San Paolo, appena diciottenne, sbatte la testa sul fondo di una piscina e si frattura la sesta vertebra. Sono momenti di panico per tutti, ma per un ‘miracolo’, come definisce lui stesso, non rimane paralizzato. Da quel momento ringrazierà Dio ogniqualvolta segnerà, alzando le dita al cielo. Affermatosi anche in prima squadra nei primi anni del nuovo millennio, nell’estate del 2003 il Milan, su segnalazione di Leonardo, decide di acquistarlo. Ci è voluto ben poco prima che i tifosi rossoneri si innamorassero del nuovo talento brasiliano: agli inizi di ottobre dello stesso anno, segnò il suo primo gol con la nuova maglia nel suo primo derby meneghino, contribuendo alla vittoria finale del match. Ma quello era solo l’inizio della splendida avventura del nuovo idolo della Curva Sud che terminerà la sua esperienza da “diavolo” vincendo praticamente tutto. In particolare, nel 2007 il Milan vince la Champions League con Kakà assoluto protagonista. Tanto che France Football decide di premiarlo con il Pallone d’Oro. Per Kakà sono stati anni indimenticabili, lui amava il Milan e il Milan amava lui. Tuttavia nel 2009 ci sarà il Real Madrid nel suo destino, dove però di lui si ricordano soprattutto i numerosi infortuni. Memori di un amore mai finito, Galliani decide di riportare il fuoriclasse brasiliano sotto la Madonnina, ma a parte qualche sprazzo di un talento immortale, non riuscirà più ad affermarsi. Immortale come l’amore che c’è tra colui che crede in Dio e il “diavolo” rossonero. Forse è proprio vero che gli opposti si attraggono.

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