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Oristanio: «Non importa in quale posizione gioco, ma che sono al Venezia e che credano in me. Di Francesco e Ranieri allenatori importanti per me. E sull’Olanda vi dico questo…»
Le parole di Gaetano Oristanio, calciatore del Venezia, sui suoi primi mesi in Veneto e la corsa salvezza in Serie A. I dettagli
Gaetano Oristanio, 22 anni, nazionale Under 21, a Venezia ha l’occasione di ritagliarsi un posto da protagonista in un club che lo ha acquistato definitivamente. Per adesso ha collezionato 7 presenze, segnando un gol. Ecco la sue parole a La Gazzetta dello Sport.
PUNTA O TREQUARTISTA – «La condizione sta migliorando. Non credo sia molto importante dove si gioca, oggi l’importante è sapersi adattare. Ciò che non cambia sono le idee, il calcio propositivo che il mister ci trasmette. Tre metri più avanti o dietro non fa differenza».
CONOSCEVA DI FRANCESCO – «Personalmente no, ma l’anno scorso, quando ero a Cagliari, l’ho seguito. Sono venuto a Venezia soprattutto per il progetto tecnico, perché la società ha molta fiducia in me».
CAGLIARI – «Esperienza bellissima, abbiamo raggiunto l’obiettivo insieme proprio come dobbiamo fare quest’anno. Ranieri mi ha insegnato un sacco di cose, per me era il primo anno in Serie A e non era facile. Gli sono grato».
HA GIOCATO NEL VOLENDAM, IN OLANDA – «Un’esperienza fondamentale. Consiglio a tutti di andare all’estero, impari una nuova cultura e un nuovo calcio. Puoi sbagliare e crescere».
FIGLIO D’ARTE – «Papà è stato il mio primo allenatore, gli devo tutto. Ha giocato tra i professionisti e tra i dilettanti, conosce tutte le facce del pallone. Più passa il tempo, però, e meno parliamo di calcio io e lui. Ma mio padre resta appassionatissimo, anche se ha smesso da tre anni di allenare i ragazzini a Roccadaspide, il mio paese».
AMA CUCINARE – «Diciamo che più che per passione ho rispolverato le ricette di nonna e di mamma per sopravvivere, perché altrimenti in Olanda era dura. Per ora resto sulle cose semplici».