2014

Operazione qualità: Insigne per Conte, ecco tutti i profili

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Rubrica Italia Anno Zero: Conte cerca talento per la sua Italia

ITALIA CONTE CONVOCATI – Incoraggiante ma incompleto: questo quanto annotato in capitolo nazionale italiana nei primi mesi di gestione Conte. Ed era piuttosto lecito ipotizzare un’analisi del genere: un percorso di rifondazione è di per sé contrastante, nella nuova Italia funziona alla grande l’aspetto caratteriale mentre meno brillante è la proposta calcistica inscenata soprattutto contro i modesti Azerbaigian e Malta.

QUESTIONE DI QUALITA’Manca qualità insomma, prettamente negli ultimi metri di campo: lì dove lo sviluppo del gioco ha lasciato qualche perplessità di troppo al cospetto di un’Italia lenta e prevedibile. Basti pensare come l’ingresso di Giovinco – riserva fissa alla Juventus – abbia impattato sulla verve offensiva degli uomini di Conte. Le soluzioni? Alle porte Italia-Croazia, big match del nostro girone eliminatorio, previsto per il 16 novembre e dopo sole quarantotto ore l’amichevole contro un’Albania finalmente ambiziosa: tra pochi giorni dunque il nuovo giro di convocazioni, vogliamo in tale sede tracciare un bilancio dell’ultimo mese calcistico – quello che va dal 4 ottobre, giorno delle precedenti convocazioni stilate dal commissario tecnico Antonio Conte – per provare ad anticipare le eventuali scelte dell’allenatore in questa particolare fetta di campo.

NEI TOP TEAM – Casa Juventus: poco spazio per Giovinco, pedina sul quale ad ogni modo il ct sembra puntare. In maniera convinta o a causa delle carenze generali ne è giustamente al corrente il solo Conte ma tant’è. Nella Roma Destro trova spazio a fasi alterne ma quando chiamato in causa è altamente probabile si lasci trovare pronto: non è però interprete che eleva la qualità quanto invece ulteriore finalizzatore e dunque alternativa ai vari Immobile, Pellè e Zaza, mentre Florenzi è valutato più una mezzala che pedina offensiva di impossibile collocazione in un 3-5-2 (può agire, come già accaduto, in mediana). Capitolo Napoli: è sotto gli occhi di tutti la determinata e sofferta crescita di Insigne e sarà lui con ogni probabilità l’uomo nuovo della prossima tornata. Benitez gli ha oramai edificato un nuovo ruolo che prevede una precisa collocazione tattica piuttosto lontana dalla porta: il tecnico spagnolo lo predilige suggeritore chiamato a velocizzare le trame partenopee, la scelta giusta per esaltare la sua tecnica e nascondere qualche limite sotto il profilo della freddezza negli ultimi metri. Conte se ne è accorto ed è pronto ad elevare la qualità della sua Italia puntando forte sul gioiello napoletano. Nella Fiorentina – attendendo il rientro di Rossi, quello sì in grado di stravolgere gli equilibri – ha trovato spazio in territorio europeo l’ottimo Bernardeschi: la frattura scomposta del malleolo purtroppo lo toglie dalla scena per un periodo di lunga durata. Le milanesi: El Shaarawy fatica a ritrovarsi e proprio oggi è stato spronato dal commissario tecnico in una conferenza di presentazione ad Italia-Croazia tenutasi a Milano, sponda nerazzurra Osvaldo – che bene stava facendo prima dell’infortunio – ha a disposizione i due prossimi impegni contro Saint Etienne e Verona per dare notizie sulla sua tenuta atletica. In casa Lazio per Candreva vale, a debite proporzioni, il discorso fatto per Florenzi: il crac laziale in un 3-5-2 classico non trova spazio. Può invece tornare utilissimo da esterno offensivo in caso di passaggio al 4-3-3 o nel modulo base interpretato in chiave estremamente offensiva (3-3-4).

ALTERNATIVE ED ESTERO – Manolo Gabbiadini ha fatto riscontrare un convincente avvio di stagione nelle alchimie della sorpresa Sampdoria: Mihajlovic lo schiera esterno nel suo 4-3-3 ma ha le caratteristiche tecniche per ricoprire il ruolo di seconda punta. Una scommessa: non è un calciatore al top nelle preferenze di chi vi scrive ma perché no un’opzione da provare. Sull’altro lido genovese Matri ha ritrovato la via del gol con costanza ma vale il ragionamento applicato per Destro: alternativa alle prime punte e non immissione di fantasia e qualità. Bene sta facendo Quagliarella con la maglia del ritrovato Torino ed i suoi proverbiali colpi a sorpresa potrebbero valergli considerazione, ancor meglio il sassolese Berardi che dalla sua rispetto al buon Fabio ha la carta d’identità e dunque la qualifica di prospetto: il lavoro sul talento calabrese sarebbe più affascinante ed interpretabile in chiave Europeo e prossimo Mondiale. Sau e Paloschi infine possono disputare un campionato importante ma un eventuale exploit varrebbe una competizione nel range delle prime punte. Capitolo estero, tre dei cinque attaccanti scelti da Prandelli per la fallimentare spedizione brasiliana giocano oggi oltre frontiera: Balotelli e Cerci faticano a prendersi rispettivamente Liverpool ed Atletico Madrid e ad oggi sono fuori dai giochi, Immobile brilla in Champions League ma è trascinato nell’avvio di campionato più disastroso che il Borussia Dortmund ricordi. Ad ogni modo non rischia il posto, così come Pellè che nel Southampton segna a raffica (9 gol in 13 presenze complessive). Operazione qualità: ad oggi il profilo individuato risponde al nome di Lorenzo ed al cognome di Insigne, ma dovrà mostrare spalle larghe. Ed occhio alle sorprese: con Conte sono all’ordine del giorno.

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