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Noslin: «Non mi si sarei mai aspettato di segnare tanto contro le BIG. Verona, è stata una STAGIONE PARTICOLARE. Baroni è un grande MISTER. E io sono diventato calciatore così…»

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Le parole di Tijjani Noslin, attaccante del Verona, arrivato a gennaio e fin da subito decisivo nella salvezza degli scaligeri

Tijjani Noslin, 24 anni, arrivato al Verona a gennaio dal Fortuna Sittard, squadra di centroclassifica dell’Eredivisie, ha fatto la fortuna dei gialloblu. Questi alcuni estratti dell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.

I GOL CONTRO LE BIG – «Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere. Sono molto felice per me e per il Verona, che ha vissuto una stagione particolare».

L’AVVIO DI STAGIONE – «Proprio il giorno in cui sono arrivato se ne andavano in quattro. La prima cosa che ho saputo è che avremmo perso diversi titolari. C’era un’aria strana, ma tutti, noi nuovi appena arrivati e quelli rimasti, abbiamo fatto quadrato e gettato in campo solo emozioni positive. Il resto l’hanno fatto i nostri fantastici tifosi, che ci hanno sempre sostenuto anche nelle trasferte più lunghe. Con queste cose si va lontano, e noi lo abbiamo dimostrato».

BARONI – «Dal primo momento in cui sono arrivato ho capito che con lui avrei lavorato molto bene. Mi ha aiutato tanto ad ambientarmi. Come ho detto altre volte, non mi aspettavo di partire subito titolare, anche se ho sempre lottato per farlo, in qualsiasi squadra e categoria. Baroni ha creduto in me, gli auguro ovunque andrà di fare una stagione altrettanto soddisfacente come quella appena finita a Verona».

LO SPIRITO HELLAS – «Uno spirito che ho avvertito all’Hellas fin da quando ho firmato il contratto. I giocatori, i tifosi, lo staff, tutto di questo club ti fa subito rendere conto di essere entrato a far parte di qualcosa di veramente speciale».

NON PENSAVA DI DIVENTARE PROFESSIONISTA – «Vero. Ho lottato ogni giorno per questo, attraversando momenti duri come quando ad Amsterdam facevo il rider, cioè le consegne, da Subway per integrare lo stipendio da dilettante».

LA MADRE MANDAVA MAIL A TUTTI I CLUB – «Vero anche questo. Lei è stata sempre la mia prima tifosa. Ha sempre creduto nelle mie qualità fin da piccolo, ancora più di quanto facessi io. Con mia sorella, è la persona a cui devo di più».

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