2016

Barcellona, chiesti 2 anni di carcere per Neymar

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Non intende concludersi la vicenda tra il fondo brasiliano Dis e la società blaugrana. La Dis rivendica somme di denaro che allora non vennero corrisposte

AGGIORNAMENTO 23 NOVEMBRE: CAOS NEYMAR – La notizia appresa pochi minuti fa tramite Ansa lascia tutti col fiato sospeso in casa Barcellona. La procura spagnola ha, infatti, richiesto 2 anni di reclusione e un’ammenda di 10 milioni per Neymar. I media spagnoli, inoltre, aggiungono altri particolari: 2 anni di carcere per Neymar senior, 1 per la madre, 3 per il Presidente del Santos e ben 5 per l’ex Presidente blaugrana Sandro Rosell.

Si riapre nuovamente la telenovela tra il Barcellona e il fondo brasiliano d’investimento Dis. Si infittisce il mistero sul passaggio di Neymar dal Santos alla società blaugrana. Il fondo Dis al momento della cessione dell’asso brasiliano deteneva il 40% dei diritti sul calciatore. L’acquisto dell’attaccante brasiliano aveva costretto l’ex presidente del Barcellona, Sandro Rosell, a dimettersi, in seguito ad un’inchiesta giornalistica sul suo conto che aveva dimostrato che le cifre del passaggio di Neymar dal Santos al Barcellona non erano state quelle da lui dichiarate; Rosell aveva detto che l’operazione era costata 57,1 milione di euro, tutto falso, l’operazione costò 86,2 milioni di euro, che diventano 130,2 se aggiungiamo il costo del cartellino per 5 anni. Il fondo brasiliano, già da allora, sosteneva di aver ricevuto una cifra inferiore rispetto a quanto gli spettava. Sul caso venne aperta un’inchiesta giudiziaria, tutt’ora aperta.

L’INCHIESTA – Lo scorso mese di luglio, il giudice De La Mata aveva archiviato il caso, ma è stato costretto a riaprirlo su richiesta del magistrato Angela Murillo, la quale ritiene che le irregolarità finanziere del passaggio di proprietà del calciatore ci siano state realmente. La quarta sezione della “Audencia Nacional” di Madrid ha disposto la riapertura del caso, e il giudice, Jose’ De La Mata, ha accolto la richiesta di rinviare a giudizio Neymar, sua padre, il presidente del Barcellona Bartomeu e il suo predecessore Laporta, i quali dovranno difendersi dall’accusa di frode fiscale ai danni del fondo brasiliano.

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