Ligue 1
Neymar sull’addio al PSG: «I tifosi venivano sotto casa mia, volevano aggredirmi, in quelo momento ho deciso che dovevo andare via»
Neymar ha raccontato i suoi anni al PSG, il rapporto con i tifosi, le minacce subite e la decisione di lasciare i francesi: le sue parole
Neymar in una intervista a RMC Sport ha parlato della sua esperienza al PSG, del rapporto con i tifosi e del motivo dietro al suo addio ai parigini. Di seguito le sue parole.
ESPERIENZA AL PSG – «E’ stata positiva e negativa allo stesso tempo. Buona perché penso di aver vissuto il miglior momento della mia carriera, calcisticamente parlando. Cattiva perché sono stato spesso e a lungo infortunato. Sicuramente c’è un po’ di tristezza, ma non dimenticherò i grandi momenti vissuti, soprattutto la finale di Champions League. Avremmo potuto vincere, ma in quelle partite contano i dettagli. Ho scritto la mia storia in Ligue 1 ed è stato positivo per la mia carriera».
MOTIVO PER CUI É ANDATO VIA – «Semplicemente non ero felice. Il club e l’allenatore non contavano più su di me e me ne avevano parlato. Ho dovuto prendere una decisione e ho dedico di accettare l’offerta dell’Al Hilal, che mi è piaciuta. Ho potuto conoscere il club, la culture e il campionato locale. Non mi aspettavo di ricevere un simile benvenuto. Io e la mia famiglia siamo convinti di aver preso la decisione giusta».
RAPPORTO CON I TIFOSI – «Il primo anno è stato magnifico. Sono stato accolto molto bene sia dai tifosi del club che da tutta la Francia. Gli ultimi 2-3 anni invece le cose sono andate diversamente e il modo in cui sono stato trattato non è stato bello. E’ accaduta la stessa cosa a Messi. Io ho sempre dato tutto in campo e, pur non portando rancore, sono dispiaciuto per come mi hanno trattato i tifosi. Venivano a casa mia e volevano entrare per insultarmi o colpirmi. A mio avviso hanno oltrepassato il limite. Li ho sempre rispettati, ma da quel momento ho smesso di essere rispettoso: è stata davvero dura. Rispetto il PSG e farò sempre il tifo affinché ottenga i risultati migliori. Tuttavia mi ha intristito la maniera in cui sono stato trattato, anche se ora è finita e fa parte di una cosa del passato».
SENTIMENTI CONTRASTANTI – «Il PSG è il club in cui ho trascorso più tempo nella mia carriera: ben sei anni. Ho vissuto grandi momenti e ho giocato il mio miglior calcio, perciò sono contento e ho la coscienza pulita. Non serbo rancore nei confronti del club, ma soltanto verso alcuni dei suoi dirigenti e dei suoi tifosi. Purtroppo il mio rapporto con i sostenitori del Psg è uno dei momenti più tristi».