2014

Nesta all’attacco: «Milan? Rinnovamento fallito. Lazio, che caos!»

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L’ex difensore ha parlato delle complicate situazioni che stanno attraversando i suoi ex club.

MILAN LAZIO NESTA – Da Miami ha annunciato la sua presenza all’Olimpico per il 12 maggio, quando si festeggerà il primo scudetto della Lazio: parliamo di Alessandro Nesta, che ha parlato in primis delle difficoltà mostrate dal Milan. «È stata un’eliminazione pesante, figlia di un cambiamento generazionale che non è riuscito, di scelte sbagliate. Ma il discorso è più ampio. Questo non è più il mio Milan. Non è quel club che poteva spendere e pensare in grande. Oggi le risorse non ci sono e il campo risponde di conseguenza. Per il Milan e per tutto il calcio italiano. Negli anni d’oro i presidenti non hanno provveduto a investire nei settori giovanili. E poi perché le società non si preoccupavano di sballare nei conti, tanto poi c’era sempre la banca di turno o l’azienda di famiglia in soccorso. L’economia italiana lo permetteva. Ma ora non è più così», ha spiegato l’ex difensore rossonero ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.

CAOS LAZIO – A proposito del club biancoceleste, invece: «Ora c’è confusione nella Lazio, non posso essere io a far da mediatore tra i tifosi e Lotito. Poi mancherei di rispetto al Montreal Impact (lavora nello staff tecnico, ndr). E voglio pure capire se nella vita mi riesce anche di fare l’allenatore. Ho visto Lazio-Sassuolo e Lazio-Atalanta, mi ha fatto male ma non sono rimasto sorpreso. La situazione si è incancrenita: i problemi se non li affronti, restano. E poi riaffiorano. Lotito deve fare un passo in avanti: i tifosi vogliono solo che parli chiaro. Manca il dialogo. Basterebbe un incontro tra lui e alcuni punti di riferimento della lazialità. Ci si chiarisce, magari anche con modi rudi, e se ne esce vincitori tutti insieme. Perché così a rimetterci è la squadra. Io con Lotito? Non lo conosco e non ho mai voluto farlo. Lui ha parlato di me quando ero ancora al Milan, lo fece in maniera poco elegante (disse che era vecchio, ndr), senza motivo».

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