2013

Nessuno come la Lazio in casa. Il resto lo fa Petkovic l?ambizioso

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Dopo ventuno giornate di campionato la vera sorpresa della stagione è la Lazio di Petkovic: non propriamente una novità, considerando i convincenti risultati degli ultimi due anni, ma le incognite su una sua ulteriore conferma – nonché sulla nuova guida tecnica – risultavano essere tante. Il tecnico bosniaco, naturalizzato svizzero, ed il suo gruppo in larghissima parte confermato dopo le due ultime annate hanno fugato i dubbi e la Lazio è oggi ampiamente oltre le aspettative iniziali.

IL “SEGRETO”: IL FORTINO DELL’OLIMPICO – Delle undici gare disputate tra le mura amiche ben nove successi, un pareggio ed una sola sconfitta: nessuno come la Lazio nel rendimento interno, neanche Juventus e Napoli che si fermano ad otto vittorie, la capolista addirittura con un passivo di due sconfitte. Il resto lo fa un organico collaudato dal lavoro di due stagioni e rinnovato soltanto con valori aggiunti ma mai stravolto, oltre ad ambizione ed intelligenza di Petkovic: l’ex allenatore del Sion è stato umile e saggio nelle sue prime battute italiane, intuendo l’ottimo substrato della sua Lazio e non procedendo ad inutili rivoluzioni tattiche e tecniche. In seguito si è palesata la sua enorme personalità: Vlado è uomo di mondo, parla correntemente sei lingue e non si è lasciato intimorire dal tritacarne mediatico e calcistico italiano, trasmettendo alla sua Lazio quella determinazione necessaria per spingersi costantemente oltre le proprie potenzialità e non ritenersi mai soddisfatti ed appagati per quanto di buono si è compiuto.

IL PUNTO DEBOLE: LA LAZIO SEGNA POCO – La squadra biancoceleste vive oramai costantemente in alta classifica ed è alle squadre d’elite del panorama italiano che va confrontata: 32 reti all’attivo, poche rispetto alle 45 della Juventus e alle 41 del Napoli. Ma il dato risulta essere sottotono anche rispetto a realtà quali Fiorentina (38), Milan (38) e Roma (41). La difesa (21 reti al passivo) non subisce particolarmente, con la statistica in linea con Napoli ed Inter: la differenza reti complessiva però si attesta ben al di sotto delle due squadre ad oggi maggiormente accreditate – Juventus e Napoli – ed il lavoro di Petkovic dovrà giocoforza concentrarsi proprio su quest’aspetto, ossia sulla ricerca di soluzioni alternative nella creazione di azioni da gol.

IL FUTURO: COMPETITIVITA’ ED OBIETTIVI BIANCOCELESTI – Le garanzie attuali sono le grandi prestazioni di Federico Marchetti, miglior portiere del torneo per rendimento, la solidità generale della squadra, duttilità e dinamismo di centrocampisti del genere di Ledesma, Candreva e Mauri  e il talento di fuoriclasse quali Hernanes e Klose. La Lazio ad oggi occupa il secondo posto della classifica in concomitanza con il Napoli ed a cinque punti dalla capolista Juve: possiede i valori necessari per disputare un girone di ritorno all’altezza di quanto ammirato finora? Ad onor del vero alla squadra sembra mancare qualcosa in termini di qualità per puntare al colpo grosso, ma l’obiettivo credibile – non affatto scontato – può essere quello del piazzamento Champions. Il club biancoceleste si è visto sfuggire l’obiettivo per una sola posizione nei due anni che precedono la stagione in corso: Napoli ed Inter sulla carta e nel lungo termine sembrano avere qualcosa in più ma, da un’analisi dei dati, la chiave di svolta può essere proprio una maggiore consistenza nella produzione di trame offensive. Basterebbe confermare tale rendimento per assicurarsi uno dei primi tre posti, ma è proprio questa la sfida a cui è chiamata la Lazio di Petkovic: non subire cali in concomitanza del doppio impegno e dosare le energie nonostante il turnover piuttosto ridotto a cui ha abituato il tecnico bosniaco.

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