Champions League
Negri: «Rangers in un periodo delicatissimo. Il Napoli potrebbe soffrire Ibrox»
L’ex attaccante italiano Negri ha parlato in vista della partita tra i suoi ex Rangers e il Napoli in Champions League
Marco Negri, ex attaccante italiano che con i Rangers ha vinto il campionato nel 1998 segnando 32 reti, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato in vista della partita di Champions League tra gli scozzesi e il Napoli.
PERIODO RANGERS – «I Rangers sono in un periodo delicatissimo. Hanno perso l’Old Firm nettamente, per 4-0, ed è stato un colpo psicologico fortissimo. C’era la possibilità di rifarsi con il debutto in Champions, coronamento di una rincorsa strepitosa, dal fallimento del 2012 da cui pochi sarebbero risaliti, e invece altro 4-0 con l’Ajax, che li ha dominati. Non c’è stata reazione, la prima ammonizione è arrivata al 62’, è proprio mancata la grinta».
CLIMA IBROX – «Lì non puoi non accenderti. Ti fa schiacciare il bottone rosso dell’aggressività, della motivazione. Esci e senti il boato, il ruggito, e non hai paura di nessuno. Vai ad attaccare senza timori. È il dodicesimo uomo. I giocatori del Napoli potrebbero risentirne».
CHIAVI DELLA PARTITA – «Per me il duello tra i terzini Tavernier e Barisic, che spingono molto, contro le ali del Napoli. E Di Lorenzo dovrà stare attento a Kent, il giocatore che può fare la differenza: fa l’uno contro uno, va al tiro, ha passo e tecnica. E Morelos: è rimasto fuori in questo inizio stagione, ma lì davanti a lui non si può rinunciare».
ARMI NAPOLI – «I Rangers saranno aggressivi, ma il Napoli è la squadra che tecnicamente in Italia ha le contromosse migliori quando attaccato in pressione. E una volta uscita palla si va da quei tre davanti… Anche se Osimhen è una grossa perdita».
KVARATSKHELIA – «Giocatore incredibile, anche per la sua bellissima storia. Quasi una favola, ti fa capire che in giro per il mondo ci sono giocatori da scoprire. Ha un passo incredibile, a me ricorda Nedved per il frullo di gambe. È un ragazzo allenabilissimo, migliora, ha la testa sulle spalle. E ha trovato una situazione perfetta perché Spalletti è tra i più bravi a spiegarti i movimenti giusti. Ora Napoli lo coccola, dovrà stargli vicino anche nei mo- menti difficili, che arriveranno».
PARAGONE CON HAALAND – «Non facciamo paragoni ché mi vergogno. Lui è il giocatore perfetto nella squadra perfetta. Lui è il finalizzatore, a servirlo ci pensano i suoi straordinari compagni. Come dico io dei tempi con Gascoigne e Laudrup, loro per me facevano il room service perfetto. Haaland ne farà proprio tanti».