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Morte Neeskens, Dino Zoff: «Quando giocavamo contro l’Olanda ci chiedevamo come facessero a essere così mobili. Lui ricorda un giocatore italiano di oggi ma con più velocità…»

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Le parole di Dino Zoff sulla morte di Joahn Neeskens, mancato ieri a 73 anni e per tre volte avversario del portiere azzurro e della Juve

La scomparsa di Johan Neeskens ha colpito anche Dino Zoff. Che lo ha affrontato e ha perso in tre occasioni importanti: la finale di Coppa dei Campioni tra Ajax Juventus nel 1973; l’anno successivo dopo il Mondiale in Germania, dove gli azzurri hanno misurato direttamente la portata della rivoluzione del calcio totale; infine, nel Mondiale del 1978 in Argentina, quando proprio gli Oranje hanno impedito agli azzurri di raggiungere la finale. A La Gazzetta dello Sport ha offerto l’ex portiere ha offerto la sua testimonianza.

LA SCOMPARSA – «Ma quanti anni aveva? Del ’51? Pensavo fosse più vecchio. Ero io già avanti negli anni quando giocavo contro…».

L’OLANDA – «Non era Cruijff, ma uno dei grandi che giocavano con Cruijff. Quella squadra ha fatto la storia, è stata importantissima per lo sviluppo del calcio moderno, ma non ha vinto niente. Per sollevare un trofeo ha dovuto aspettare Van Basten e Gullit».

CHE SQUADRA ERA – «Difficile da affrontare. Continuavano a cambiare ruoli e posizioni. Sono stati i primi, noi restavamo sorpresi da questo movimento continuo. Ci chiedevamo come facessero».

UNA RIVOLUZIONE – «Bravi Kovacs e Michels, ma avevano i giocatori adatti per le loro idee. Altri erano fossilizzati su un calcio diverso. Poi è arrivato Bearzot e s’è giocato un calcio moderno e aggressivo, anche se qualcuno la pensa diversamente…».

CHE GIOCATORE ERA – «Centrocampista, rapido, frizzante, intelligente. Non un regista classico, ma sapeva fare tutto in tutte le zone del campo. Forte negli inserimenti, buon passo, aggressivo. Un Tonali più veloce».

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