2018

Nazionale, questione giovani: più squadre B, meno Primavera e… quella ricetta di Oddo

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Nazionale, scarso impiego per i giovani italiani? Servono più squadre B, meno Primavera e… quella ricetta di Oddo al Bayern Monaco

I giovani talenti forgiati in Italia, sovente per non dire sempre, si presentano impreparati all’impatto con il calcio “dei grandi”. Non è la classica filastrocca da bar sport, non è nemmeno lo slogan fine a se stesso che una volta ogni tanto il commissario tecnico della Nazionale è chiamato ad annunciare con tono terroristico davanti ai microfoni. Al contrario, rappresenta la pura verità. Quella che sgorga da un percorso all’interno dei settori giovanili dello Stivale che cesella i giocatori di domani soltanto fino ad un certo punto. Soltanto fino ad una certa età. Particolarmente indigesto – in questo senso – il biennio nel campionato Primavera, l’ultimo gradino della scalata. Quando, a maggior età ormai raggiunta, in Italia ci si continua a confrontare con pari età se non avversari più giovani, mentre all’estero sovente si è già integrati a tutti gli effetti con i “grandi”.

La Primavera, pare insomma evidente, non è sufficientemente “allenante”, non può più fungere da adeguato “anello di congiunzione” tra settore giovanile e professionismo. Lascia molte speranze – in questo senso – l’introduzione delle seconde squadre, strumento fin d’ora più convincente per garantire una corretta iniziazione ai nostri giovani. Lo racconta la storia recente delle “formazioni B” all’estero, lo ha confermato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport anche Massimo Oddo: «Le squadre B sono fondamentali per abituare i giovani a giocare con gli adulti – la riflessione del campione del mondo 2006, tra gli allenatori italiani maggiormente predisposti all’utilizzo delle nuove leve –. Quando giocavo nel Bayern Monaco eravamo soltanto in 22 in prima squadra, poi c’erano 5 giovani aggregati nel fine settimana dalla squadra B che militava in Serie C. I loro nomi? Alaba, Muller, Kroos, Badstuber e Contento». Mica male, no?

@DanieleGalosso

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