2016

Tutti zitti, parla Higuain

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Arriva la difesa del Pipita, mentre Tosel è pronto a dare l’addio

La squalifica di Gonzalo Higuain (quattro giornate per aver messo le mani addosso all’arbitro Massimiliano Irrati nel corso di Udinese – Napoli) è diventata un caso in tutte le salse. Finora hanno parlato tutti, meno che lo stesso giocatore argentino che, a quanto pare, ha preferito mantenere il silenzio, ma solo fino a un certo punto. Sì, perché Higuain in verità parlerà, ma non lo farà a mezzo stampa o tramite le telecamere (almeno, non subito), ma direttamente in un aula di giustizia sportiva per il processo federale riguardante il ricorso che il Napoli ha fatto: nei prossimi giorni Higuain, in qualità di imputato e testimone, dirà la sua ai giudici, seguendo la tesi difensiva azzurra, quella per cui in verità il suo gesto non era di reazione violenta al fischietto di gara, quanto piuttosto un modo come un altro per proteggersi dallo stesso arbitro, che si era avvicinato verso di lui. L’obiettivo è ridurre di una giornata almeno la squalifica.

TOSEL LASCIA, IN PARLAMENTO ARRIVA L’INTERROGAZIONE – Nel mentre si moltiplicano le voci di addio del giudice sportivo Gianpaolo Tosel a fine stagione: una decisione maturata dopo gli attacchi napoletani, anche personali, delle ultime ore e che, secondo Il Mattino, in verità precede una sanzione della stessa FIGC nei suoi confronti: Tosel non poteva anticipare la decisioni che avrebbe preso a mezzo radio, così facendo ha infranto il regolamento e dunque potrebbe essere sanzionato e destituito. Dalle aule di giustizia direttamente al Parlamento, dove il deputato di ALA Pietro Langella, napoletanno doc, ha depositato la richiesta di una interrogazione parlamentare per discutere delle quattro giornate inflitte ad Higuain dalla giustizia sportiva, con l’intento di dimostrare l’ingiustizia della pena inflitta ed auspicare l’utilizzo della tecnologia in campo per episodi come questo. Forse ci sarebbero tematiche un tantino più importanti di cui la politica dovrebbe discutere, ma tant’è… 

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