2016

Napoli, De Laurentiis: «Siamo già élite»

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E poi attacca Renzi: «Svegliati! Non chiediamo denaro»

Lunghe riflessioni da parte di Aurelio De Laurentiis sul momento del Napoli e sulle perplessità emerse nella piazza e tra gli addetti ai lavori dopo le due sconfitte consecutive. Il patron partenopeo resta fiducioso sul cammino italiano ed europeo della squadra di Maurizio Sarri, ma ai microfoni di Radio Kiss Kiss coglie l’occasione anche per lanciare un messaggio al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

SCARTO MENTALE – Si parte dall’attualità: «A Napoli da cinque anni ci si beve la favoletta dell’adesso o mai più, invece siamo élite. Il Napoli ha perso due partite consecutive contro Juventus e Villarreal, entrambe in trasferte e con lo stesso risultato. Per la prima volta in questa stagione il Napoli non ha segnato in due partite di fila, ma finora abbiamo una media stratosferica. Dipendenza da Higuain? E’ ovvio: gioca qui e ne siamo dipendenti. Come la Francia lo era di Zidane, l’Inter di Ibrahimovic. La sconfitta contro la Juventus ci ha tolto tre punti, quella con il Villarreal ancora nulla, c’è ancora il match di ritorno. Abbiamo affrontato due squadre forti, senza mai andare realmente in difficoltà. Eppure c’è sgomento, anziché una presa di coscienza: il cosiddetto Napoli B ha tenuto perfettamente contro il Villarreal. E’ costituito da giocatori che altrove sarebbero titolari: Strinic, Chiriches, Valdifiori, David Lopez, Mertens e Gabbiadini. Il problema è nelle nostre teste, annientate dalla paura. Non riusciamo a concepirci forti. Entrare in campo per vincere e poi vincere è un passaggio complicato da compiere, perché presuppone allenamento mentale allo stress di vincere. Ma è la stessa “condanna” che ti facilita il percorso. Lavoriamo da cinque anni a questo salto di livello, a questo scarto di mentalità. Siamo sempre lì da cinque anni, in Italia e in Europa. Voglio una squadra che non abbia paura di nessuno e che voglia solo vincere e migliorarsi».

INCIDENTE DI PERCORSO – Poi sul pareggio della Juventus, la sfida contro il Milan e il trentennale di Silvio Berlusconi: «Il Bologna è allenato molto bene da Roberto Donadoni e ha una società con uno spirito corretto verso i giovani. Ieri abbiamo visto ragazzi molto intriganti. Nel calcio le cose cambiano, non si può essere sempre vincenti. La Juventus veniva da 15 vittorie consecutive, ma può starci un incidente di percorso. Milan? La squadra deve restare concentrata, quando si parla troppo si danno indicazioni al nemico. Berlusconi? Se arriverò anche io al trentennale della presidenza dipenderà dalla continuità dei successi e dai tifosi, se vorranno restare con me. Io lavoro per loro. Il calcio va cambiato insieme. Europa League? Ci penseremo da martedì: il Villarreal vorrà dare il tutto per tutto qui e noi dovremo fare altrettanto».

QUESTIONE STADIO –  Infine, sul progetto di rinnovamento del San Paolo: «Abbiamo capito che il decreto legge sugli stati è inapplicabile, ora stiamo studiando cosa poter fare. Se Renzi concedesse delle deroghe di percorso ai sindaci e ai club per velocizzare qualsiasi attività atta a risanare impianti dedicati allo sport, sarebbe un grande passo avanti. Renzi, svegliati! Non chiediamo denaro, ma una sburocratizzazione: smettiamola di cincischiare e rallentare, abbiamo perso posizioni importanti nel mondo negli ultimi anni».

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