Champions League
Napoli, pressing che rasenta la perfezione: la nuova arma di Spalletti che ha schiantato il Liverpool
Il Napoli ha travolto il Liverpool in Champions League, merito anche di un pressing che è uno dei punti forti degli azzurri in questa stagione
Il Napoli ha travolto il Liverpool nella prima giornata dei gironi di Champions League. Un 4-1 che non lascia spazio ad alcun tipo di critica negativa, ma solo a tantissima ammirazione per il lavoro svolto da Luciano Spalletti nel corso di un’estate che poteva presagire disastri dopo gli addii di Insigne, Mertens, Koulibaly e Fabian Ruiz. E invece, grazie anche a un mercato in entrata impeccabile di Giuntoli e i suoi uomini, il tecnico azzurro ha rimesso in piedi una squadra che sembrava sull’orlo del baratro sportivo riportando un infuocato entusiasmo tra i tifosi. E dopo un inizio di campionato scalpitante, la straripante vittoria contro il Liverpool ha confermato quanto di bello fatto vedere in questo inizio di stagione. Un Napoli solido, veloce, dinamico, affamato che non ha dato scampo ai vice campioni d’Europa in carica.
PRESSING INFATICABILE – E contro il collega Klopp, l’arma vincente di Spalletti, che così come la sua squadra non si è lasciata ingabbiare da nessuno così lui non si è fatto recludere dal tutore alla spalla, risulta essere quel pressing asfissiante e infaticabile visto sin dalla prima partita di campionato. Un pressing alto, aggressivo, cattivo e al tempo stesso ordinato spinto da un Anguissa formato maxi e un Zielinski che, rientrato nei tre di centrocampo, è tornato a essere quel fenomeno che veniva paragonato a un certo Kevin De Bruyne. I mediani del Liverpool non hanno avuto il tempo di stoppare il pallone e mettere in ordine le idee, che subito un azzurro si fiondava a rubare palla: lo hanno fatto i tre di centrocampo, lo hanno fatto Osimhen e Kvaratskhelia con la solita grinta. Lo ha fatto tutta la squadra, ricca di debuttanti in Champions League, cinque dall’inizio che poi sono diventati sette, che sembravano veterani di questa competizione.
COME LE BIG D’EUROPA – Un Napoli che ha assimilato i 113 decibel dell’urlo “The Champions” del Maradona e li scaraventati tutti su un Liverpool inerme di fronte a cotanta bellezza. Un ritmo fuori dall’ordinario, lontano dai canoni italiani e che ha tutto di quella “europeicità” che si dice manchi alle nostre squadre. E allora perché non continuare a sognare? Sia in Serie A che in Champions League…