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Napoli, Pandev: «Mazzarri è l’uomo giusto per ripartire»

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Le parole di Goran Pandev, ex attaccante del Napoli, sul ritorno di Walter Mazzarri sulla panchina dei campioni d’Italia

Walter Mazzarri è tornato sulla panchina del Napoli. Per l’occasione il Corriere dello Sport ha parlato con Goran Pandev, attaccante macedone che il tecnico aveva allenato in azzurro dal 2011 al 2013. Di seguito le sue parole.

COPPA ITALIA 2012 – «La prima conquistata con la maglia azzurra; la seconda sarebbe
arrivata due anni dopo, contro la Fiorentina. Quella volta, contro la Vecchia Signora, c’era Mazzarri in panchina. E ripensare che allenerà ancora e di nuovo quella squadra, mi rende felice
».

APRISTE UN CICLO – «Così dicono e penso sia vero. Giocavamo a memoria, sfruttavamo il suo lavoro, una cura dei particolari che pareva maniacale ma che voleva solo indurci a facilitarci il compito in campo».

COM’ERA MAZZARRI – «Diciamo esigente… Splendido rapporto con chiunque. Mi volle
a tutti i costi. Gli sono grato per avermi fatto conoscere una città speciale, che a me e alla mia famiglia è rimasta dentro. Era carichissimo, sempre, motivazioni a palla, una voglia di lavorare che ti conquistava
».

COM’É ORA – «L’ho sentito, anche recentemente, mi sembra leggermente cambiato,
più tranquillo. Ma rimane un riferimento anche caratteriale, ha dentro il fuoco, ti fa star
bene, ti fa lavorare. Ci conoscevamo già ma Napoli ha rafforzato il rapporto, che è rimasto
».

OBIETTIVO SCUDETTO SFUMATO – «Dieci punti dall’Inter e otto dalla Juventus sono già tanti. E poi si parla di due eccellenze. Ma lui nei primi quattro ci entra, ne sono sicuro. E tra Coppa Italia e Champions farà divertire. Ha argomenti sufficienti e il modulo è un falso problema che saprà come risolvere. Comunque, l’uomo adatto per riportare il Napoli tra le grandi è lui».

CHE NAPOLI TROVA – «Spiace per Garcia, non è mai bello doversi esprimere mentre
un allenatore è stato esonerato. Ma questo è il calcio. Il Napoli è uno squadrone, non so cosa non sia andato, a volte succede, ma è così pieno di giocatori di talento che, se per caso mi chiedesse qual è il mio preferito, io non saprei cosa risponderle Però è chiaro che ho il debole per Elmas, un gioiellino della mia Macedonia. Calciatore completo, che sa spazio e fiducia può dare persino più di quanto ha dato: e mi sembra che abbia dato parecchio
».

ITALIA-MACEDONIA – «La guarderò in tv, non sarò a Roma. Sfi da speciale, eviti di farmi sbilanciare sul pronostico».

PROGETTI FUTURI – «Sono impegnato in Macedonia con un club che abbiamo acquistato
e sto gestendo. Non penso di allenare, non ho voglia, adesso devo solo godermi la famiglia
alla quale non ho potuto dedicare il tempo che avrei voluto. E poi, boh, forse studierò
da manager, sto cominciando con Branchini. Ma non ho le idee chiare
».

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