2019
Napoli, né l’uomo Raul né il calciatore Albiol meritavano questo affronto
Tifosi del Napoli spiazzati dalle parole di De Laurentiis. Negli anni Albiol è stato simbolo di attaccamento e professionalità come nessuno
Anche la storia d’amore più bella che ci sia può portare a una separazione burrascosa al seguito della quale possono venir fuori parole poco felici, figlie magari di un amore ancora esistente ma incattivito dalla delusione. Questo però è troppo. “Raul Albiol ci ha comunicato la voglia di andar via, non costringeremo nessuno a restare e in virtù della sua tenera età mi fa anche un favore”. Parole semplicemente inopportune quelle rivolte da Aurelio De Laurentiis all’indirizzo del suo leader difensivo delle ultime 6 stagioni. Probabilmente il patron avrà le sue ragioni, l’improvvisa richiesta dell’addio anticipato rispetto alla naturale scadenza del contratto hanno condizionato il mercato del Napoli, ponendolo di fronte a una problematica che il club non pensava di dover affrontare, ma nulla può giustificare queste esternazioni così nette all’indirizzo di un giocatore che, a fine carriera, nutre il desiderio più che legittimo di tornare a casa, soprattutto per stare vicino alla famiglia, con i genitori entrambi reduci da qualche acciacco nell’ultimo anno. 236 partite, altrettante battaglie, una scuola decisiva per la crescita di Koulibaly, piedi fatati da 11 assist e 6 gol di cui due decisivi per alimentare il sogno scudetto nella stagione 2017/2018 contro Genoa e Udinese.
Più di Higuain e gli altri, Raul Albiol è stato il simbolo del cambio di marcia del Napoli avutosi dall’arrivo di Rafa Benitez in poi. Fino a quel momento il tetto ingaggi massimo per un difensore azzurro era di 1 milione di euro, mentre a lui, dal momento del suo arrivo dal Real Madrid, fu pronti via corrisposto uno stipendio da 2 e mezzo. Riconosciuto da tutti come un leader e da molti come uno dei pochi veri vincenti dello spogliatoio, la sua presenza ha continuato a fare la differenza negli anni, nonostante molti lo avessero erroneamente etichettato come un bollito dopo la seconda disastrosa stagione sotto la gestione Benitez. Soprattutto, ha fatto la differenza la sua assenza, lamentata anche quest’anno da Ancelotti come peggior deficit della crisi azzurra nella seconda metà di stagione.
Che andandosene Albiol faccia un favore al Napoli, De Laurentiis dovrà spiegarlo un po’ meglio al suo coach, che sicuramente non sarà dello stesso avviso e che per tanto, con l’ausilio della mediazione di Giuntoli, sta provando a far capire al presidente l’importanza di virare su un profilo alla Manolas, piuttosto che sull’identikit di un giovane da parametri standard del mercato azzurro. Dall’intervista di ieri del patron azzurro a Radio Kiss Kiss, emergono inevitabilmente le prime schermaglie tra le volontà del tecnico e la linea, storica, della società. Una discrepanza di vedute dal cui eventuale dilatarsi, anche con l’arrivo di James Rodriguez, dipenderà molto del futuro del Napoli.