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Napoli, McTominay SVELA: «La chiamata di Conte mi ha acceso un FUOCO dentro, il mio OBIETTIVO è QUESTO»

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Le parole di Scott McTominay, centrocampista del Napoli, sulla sua nuova esperienza in azzurro

Scott McTominay ha parlato ai canali ufficiali del Napoli della sulla sua nuova esperienza in azzurro.

CHIAMATA NAPOLI«L’orgoglio di giocare qui è davvero speciale e quando ho saputo che il Napoli era interessato a me ho sentito il fuoco dentro di me. Volevo venire qui e spingere il più possibile perché i fan sono pazzeschi, direi che sono tra i migliori tifosi che abbia mai visto. Incredibili. Non parlerò mai abbastanza dei tifosi, della gente, della città e dell’accoglienza che mi hanno riservato i miei compagni di squadra e gli allenatori. Quando un allenatore del calibro di Conte vuole portarti nella sua squadra ti riempie di fiducia e di voglia di dimostrargli di essere in grado di potergli dare molto. Le conversazioni che abbiamo avuto tra noi sono state tutte molto positive. Lui è molto esigente, il che è molto, molto positivo per un giocatore della mia età. Ora ho 27 anni, non sono un ragazzino ma non sono nemmeno vecchio. Quindi voglio essere spronato al massimo e voglio giocare al meglio delle mie possibilità per dimostrare che ci tengo molto e che voglio fare davvero bene. Sì, il calcio italiano è diverso e mi è piaciuto molto. Ovviamente ci sono molti aspetti tattici che devi capire e studiare…. Ma per me il calcio è il calcio. Se ti applichi e ti alleni correttamente e sei abbastanza in forma per entrare e sei disposto a imparare, allora puoi adattarti abbastanza rapidamente al modo in cui l’allenatore vuole giocare e al tipo di gioco del campionato. Quindi, per me, si tratta di concentrarmi e di fare del mio meglio, di imparare il più possibile in un breve periodo di tempo per essere al passo e di fare del proprio meglio con il sorriso sulle labbra, sperando di rendere felici i fan».

OBIETTIVI«Il mio sogno più grande come persona è essere felice. Credo che la felicità sia la miglior cosa a cui aspirare nella vita, ed è l’unica cosa su cui mi concentro e cerco di essere felice con la mia famiglia, con i miei amici e con la mia fidanzata. È fondamentale per me avere sempre il sorriso sulle labbra. E alla fine, quando si ha il sorriso sul volto, si gioca meglio anche a calcio. Nel mio tempo libero, se vado a trovare la famiglia, mi piace trascorrerlo con mia sorella e i suoi figli, i miei genitori, la mia ragazza e la sua famiglia. Mi piace giocare a golf, ma quando ci si allena duramente non si può giocare a golf perché devi mantenere le gambe riposate. Mi piace giocare a biliardo, a ping pong, a freccette. E anche correre. Mio padre era un corridore molto accanito quando era più giovane. Corre ancora adesso e ancora non riesco a battere alcuni dei suoi tempi sui cinque chilometri e sulle dieci miglia. E lui me lo ricorda molto spesso. Sì, tutta la mia famiglia è molto ambiziosa in fatto di sport e lo prende con grande impegno. Qualcosa di me che nessuno conosce… Gioco a backgammon, il gioco… È un gioco da tavola. E magari, quando mi ritirerò dal calcio, sarò un giocatore di backgammon professionista. Si basa sul pensare. È un gioco strategico di origine greca e turca. Quindi, sì, lo adoro. Ci gioco sempre. Sempre».

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