2018
Napoli: l’eliminazione dalle Coppe non sempre paga. Anzi, quasi mai
La decisione “volontaria” di auto-eliminarsi dalle competizioni europee per concentrarsi maggiormente sul campionato, non ha portato i frutti sperati per il Napoli
«Non è solo una mia sensazione, i giocatori hanno fatto un patto per vincere lo Scudetto e Sarri e il club hanno avallato la scelta. Sapevano che vincere il campionato era molto meno complicato che non trionfare in Champions League». Parola di Pier Paolo Marino, ex direttore sportivo del Napoli, che, il giorno dopo l’incredibile eliminazione dei partenopei da parte del Lipsia in Europa League, aveva confidato questo presentimento a Tuttosport nel corso di un’intervista. A distanza di due mesi da quella rocambolesca estromissione, la scelta,opinabile, fatta da parte di Sarri, non ha portato i frutti sperati.
Prima dell’eliminazione il Napoli aveva vinto 21 partite su 25, pareggiandone 3 e perdendone una. Dopo quella notte ne ha disputate sette, con un magro bottino di tre vittorie tre pareggi e una sconfitta. Il totale di pareggi e sconfitte nelle ultime sette è uguale a quello delle precedenti 25, e mancano ancora 6 giornate. Ma non solo perché anche la media punti è scesa vertiginosamente: da 2,64 a 1,71. Per non parlare dell’attacco atomico di Sarri, si è inceppato. Appena undici gol contro i 55 segnati nelle precedenti venticinque. Numeri indicatori di come la squadra si sia rilassata e abbia allentato la tensione, sottovalutando partite (Sassuolo) decisive per la corsa scudetto. E la Juve, sentitamente, ringrazia.