2017
Napoli e Juventus, un anno dopo è cambiato tutto: numeri ed analisi
Napoli e Juventus, ancora loro: rivali annunciate nella lotta al titolo, con i terzi incomodi che provano a ritagliarsi spazio. Il confronto rispetto ad un anno fa
Dopo nove turni di campionato, quando siamo praticamente ad un quarto dell’intera contesa, la Serie A recita Napoli: è la banda Sarri infatti al comando della classifica con 25 punti ottenuti sui 27 disponibili, i campioni in carica della Juventus inseguono a tre lunghezze di distanza. In mezzo c’è l’Inter, che proprio grazie al pareggio strappato al San Paolo – nessuno in Serie A aveva finora arrestato la corsa partenopea – ha tutta l’intenzione di recitare il ruolo dell’ospite poco gradito. Intanto come si sta sviluppando il confronto a distanza tra Napoli e Juventus? Quali le nuove dinamiche del faccia a faccia? Aiutiamoci come al solito con le statistiche: quelle raramente mentono se ben interpretate.
Napoli e Juventus, il confronto nei punti
Dopo nove giornate dello scorso campionato in testa alla classifica si trovava proprio la Juventus di Allegri: 21 i punti accumulati dai bianconeri, contro i 17 del Napoli di Sarri. Quattro lunghezze dunque tra la capolista e la sua inseguitrice, che però occupava addirittura il quarto posto della classifica di Serie A, dietro anche a Roma e Milan. Oggi è cambiato tutto: il Napoli detta momentaneamente legge con un clamoroso più otto rispetto allo scorso campionato. Dato ottenuto nonostante le trasferte già disputate sui campi di Roma e Lazio e la sfida interna con l’Inter di Spalletti. Tradotto: il Napoli ha già giocato tre delle quattro gare più complesse del suo campionato (manca appunto lo scontro diretto con la Juventus, che invece in ambito di altissima classifica ha giocato soltanto contro la Lazio). La statistica paradossale in tal senso riguarda proprio il punteggio accumulato dai bianconeri: la Juventus ha un punto in più rispetto alla scorsa stagione ma è passata dal primo al terzo posto della classifica. Segnale probabile – attendiamo conferme sul lungo periodo – di un ulteriore livellamento del campionato verso l’alto.
Napoli vs Juventus, il confronto tra difese e l’analisi
Il dato relativo ai gol incassati dopo la prima fetta di campionato è base di analisi per comprendere il cambiamento in atto: la Juventus dopo nove gare della scorsa edizione della Serie A aveva incassato sei reti, alla media dunque di 0.6 gol a partita. Oggi subisce una rete a gara: sono già nove le volte che Buffon ha dovuto raccogliere il pallone nella propria porta. Una media peraltro molto superiore allo 0.7 con cui i bianconeri avevano chiuso lo scorso campionato. Tutto invertito analizzando lo stesso parametro della difesa del Napoli: la banda Sarri dopo nove turni della scorsa Serie A aveva subito ben dieci reti, alla media dunque di 1.11 a partita. In linea con la statistica finale: i partenopei chiusero il torneo subendo alla media di 1.03 gol a gara. Tendenza oggi del tutto alterata: il passivo attuale del Napoli recita cinque reti in nove gare di campionato, campani che dunque incassano alla media di 0.55 a partita. I numeri non mentono, abbiamo detto, e trovano spiegazione in un paio di assunti: la linea difensiva di Sarri, al terzo anno di lavoro, ha automatizzato i particolari ed approfonditi movimenti richiesti dal tecnico. Più sicura e consapevole del proprio livello, più a suo agio nella conoscenza reciproca dei componenti, più legata al lavoro della mediana. Discorso inverso in casa Juventus: il clamoroso addio di Leonardo Bonucci ha mischiato le carte in tavola, ha alterato gli equilibri, ha ridisegnato – o meglio sta ridisegnando – le nuove alchimie della difesa bianconera. Allegri non ha ancora trovato la quadra: la Juventus continua a variare puntualmente la titolarità della sua difesa e sul campo i riscontri sono tutt’altro che incoraggianti.
Napoli vs Juventus, il confronto tra attacchi e l’analisi
Allo stesso punto del campionato, un anno fa, Napoli e Juventus vantavano gli stessi numeri offensivi: diciassette reti a testa per le due compagini. Che oggi segnano vertiginosamente di più: sono ventisei le firme campane, ventisette quelle bianconere, che si presentano dunque come l’attacco più prolifico del torneo. Dato che l’anno scorso si prese con forza il Napoli di Sarri, forte di ben novantaquattro firme contro le settantasette bianconere. Ben diciassette reti in più per il Napoli, terzo classificato poi in campionato: prima la Juventus, con la miglior difesa, come da tradizione tutta italiana. Napoli e Juventus, dopo nove turni dello scorso campionato, segnavano dunque alla media di 1.88 gol a partita: oggi i bianconeri viaggiano sulla media di 3 reti a gara, i partenopei sul dato appena inferiore di 2.88 a partita. Se vogliamo l’ennesima conferma di un livellamento del campionato verso l’alto, con la preoccupante scomparsa della fascia media. Il dato offensivo dell’attuale Juventus straccia quello finale dello scorso vincente campionato: la Juventus se lo aggiudicò segnando alla media di 2.02 a partita, oggi viaggia esattamente ad un gol in più di media. Dato straripante che conferma l’evidenza: la Juventus, anche grazie al livello delle rotazioni che può permettersi nel pacchetto offensivo, rischia seriamente di prendersi il primato della specifica graduatoria. Per assurdo anche il Napoli è in crescita nella sua statistica: il record centrato l’anno scorso valse la media di 2.47 gol a partita, oggi segna alla media di 2.88 a gara. Nell’analisi di lungo periodo vanta senz’altro un gioco più spettacolare della Juventus ma paga un livello delle rotazioni senz’altro minore. Dunque è molto interessante tracciare questa conclusione: i ruoli sono in buona parte invertiti, stando almeno alle evidenze della prima fetta di campionato. Il discorso è ovviamente in progress, ma dovesse confermarsi il vecchio adagio “In Italia vince la miglior difesa“, bene, ci sarebbero i segnali per un potenziale avvicendamento. A meno che la Juventus non vorrà sovvertire anche questa logica.