Editoriale
Napoli-Juve, il primo snodo cruciale della Serie A
All’alba della terza giornata di Serie A, Napoli-Juve rischia di essere già un crocevia determinante per la stagione di entrambe
Il sabato grazie al quale riabbracciare la Serie A ci regala immediatamente un Napoli-Juve da brividi. E non soltanto per l’accesa rivalità delle ultime stagioni, quanto soprattutto per le implicazioni psicologiche che il risultato potrebbe generare.
A surriscaldare l’ambiente ci aveva già pensato a inizio settimana il Presidente Aurelio De Laurentiis con un’esternazione a effetto delle sue: «Il futuro l’abbiamo fatto in questi 12 anni in Europa. Nessuna squadra italiana ha avuto questa continuità. Non abbiamo vinto lo scudetto ma non è l’unica cosa che conta. A volte uno scudetto si vince per varie combinazioni e altre volte c’è chi ti scippa lo scudetto».
Senza peli sulla lingua e con il palato pronto ad assaporare un’attesa rivincita in questa stagione, a maggior ragione dopo le infinite polemiche vissute nel passato campionato tra covid, Asl e mail incriminate. Anche perché la formazione di Luciano Spalletti è scattata dai blocchi con rapidità e destrezza, dimostrando una certa maturità collettiva nel venire a capo di due gare-trappola.
Non altrettanto ha saputo invece fare la Juve di Max Allegri, incagliatasi nelle proprie nefandezze al cospetto di Udinese ed Empoli. Oltretutto i bianconeri si presenteranno al Maradona tutt’altro che nelle migliori condizioni. Senza i sudamericani e senza la stella più luminosa dell’estate, ovvero Federico Chiesa.
Insomma, premesse non proprio entusiasmanti e con l’incubo di veder scappare le rivali in caso di risultato negativo. Perché una sconfitta lascerebbe Chiellini e compagni distanti già 8 lunghezze dagli azzurri e, potenzialmente, anche dalle altre big del campionato. E non che un pareggio in realtà sia granché positivo, con quell’ipotesi di -7 dalla vetta che preoccupa non poco.
Non vorrebbe dire addio alle speranze di Scudetto come sostiene Careca, per carità, ma non c’è dubbio che il campionato diventerebbe montagna già durissima da scalare forse più a livello mentale che di classifica. Al contrario, per il Napoli sarebbe iniezione di fiducia e consapevolezza senza precedenti.