2017

Napoli-Juve e le storie di Higuain e Quagliarella: così vicini, così lontani

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Napoli-Juve è anche una lunga storia di giocatori che hanno vestito entrambe le maglie: l’ultimo è Higuain, l’uomo che ha diviso il cuore dei tifosi azzurri. Ma prima di lui, prima della pace sancita poche settimane fa, anche Quagliarella aveva acceso la rivalità fra le due squadre

Non sarà un Napoli-Juve come tutti gli altri. E non lo sarà non per la classifica, non per le polemiche dopo la semifinale d’andata di Coppa Italia e nemmeno per la storica rivalità di due realtà così vicine, ma allo stesso tempo così lontane del calcio italiano. Domenica sarà il giorno del ritorno al San Paolo di Gonzalo Higuain, l’uomo che più di ogni altro è riuscito ad incarnare la napoletanità dopo Diego Armando Maradona. La rivalità sportiva, mai come in questo caso, travalica i confini del campo e tocca le corde del tifoso napoletano, che si è innamorato di un centravanti formidabile, di un giocatore che è stato in grado di caricarsi sulle spalle un’intera squadra. E poco male se Higuain a Napoli è riuscito soltanto a vincere una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, perché per questa città è comunque diventato un’icona. Proprio per ciò che ha rappresentato l’argentino per il popolo partenopeo fra tre giorni il cuore di tanti tifosi sanguinerà. Se saranno fischi (molto probabile, visto l’amore che ha legato il giocatore ai tifosi) o applausi (quelli chiesti da Sarri e voluti dal tifo più moderato) poco importa: nessun giocatore, oltre al Pibe de Oro, è riuscito a scaldare così Napoli e il Napoli.

Quagliarella: dal “71” alla pace

Un altro beniamino dei tifosi, come pochi altri nella storia, è stato Fabio Quagliarella. Ma il destino lo ha legato alla situazione che vivrà Gonzalo Higuain domenica: il passaggio alla Juve ha lasciato un segno indelebile nel tifo azzurro. L’attaccante di Castellammare di Stabia sbarca a Fuorigrotta nell’estate del 2009, dopo le belle stagioni vissute con le maglie di Sampdoria e Udinese. Il colpo dell’allora direttore sportivo Pierpaolo Marino è notevole, perché riesce ad accontentare un giocatore che voleva Napoli più di ogni altra cosa al mondo e una città che aveva bisogno di un idolo da adorare, un napoletano vero, uno che portasse il colore azzurro nel cuore. E tutto fila liscio: Quagliarella gioca con continuità, segna undici gol e soprattutto “purga” la Juve. Il 25 marzo 2010, nel 3-1 rifilato ai bianconeri, Quagliarella conquista tutta Napoli. Ma il rapporto si rompe pochi mesi dopo: la società lo cede proprio alla Juve, da un giorno all’altro, senza mai spiegare i reali motivi dell’addio. E l’attaccante diventa oggetto di insulti, polemiche e odio sportivo feroce. Soltanto poco tempo fa, dopo il gol realizzato contro il Cagliari il 19 febbraio scorso, Quagliarella ha vuotato il sacco, raccontando dei cinque anni da incubo, vissuti tra chiamate, lettere anonime e minacce che hanno portato alla condanna dell’ex agente della Polizia Postale Raffaele Piccolo, che dovrà scontare 4 anni e 8 mesi di reclusione. La storia vissuta dall’attaccante della Sampdoria scuote l’anima del tifoso del Napoli e il messaggio della curva, nella gara contro il CrotoneNell’inferno in cui hai vissuto… enorme dignità. Ci riabbracceremo Fabio figlio di questa città»), sancisce la definitiva pace.

Quale accoglienza per il Pipita?

Il ritorno al San Paolo di Higuain, visto da tanti come un traditore che ha deciso di sposare la Juve piantando in asso il Napoli, dividerà buona parte dei tifosi napoletani, che dopo il caso Quagliarella potrebbero anche valutare la possibilità di approcciare in maniera più morbida il ritorno del Pipita. Che, è giusto ricordarlo, è stato preso dai bianconeri dopo che Marotta ha deciso di assicurarsi il giocatore pagando l’intera clausola rescissoria di 94 milioni di euro. Soldi che, certamente, hanno incontrato il gradimento di De Laurentiis. E, almeno apertamente, Higuain non ha mai realmente chiesto la cessione, tanto meno alla Juve. Ma questa è tutta un’altra storia, una storia che i tifosi del Napoli potrebbero tenere bene a mente.

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