2017

Napoli-Inter, i tre segnali dal San Paolo

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Napoli-Inter, poche ore al big-match del San Paolo: i tre segnali che possono scaturire dalla sfida tra Maurizio Sarri e Luciano Spalletti

NapoliInter, è giunto il momento della verità: la capolista vuole l’affondo, la diretta inseguitrice ha l’occasione ideale per sgombrare i dubbi sulla propria consistenza. Una meritevolezza da tanti messa in dubbio: Spalletti ha fortuna, si è detto. Intanto l’Inter si è ritagliata il suo spazio in un campionato in cui non necessariamente avrebbe dovuto giocare il ruolo della protagonista. Da comprendere lo stato complessivo con cui i partenopei giungono all’evento: Napoli psicologicamente stressato dalla trasferta europea sul campo del Manchester City di Guardiola, con un Lorenzo Insigne non al massimo della condizione fisica per via di un affaticamento all’adduttore.

Napoli-Inter, l’eredità del segno 1

Ogni match di cartello che si rispetti si porta dietro un’eredità considerevole: se non in termini di classifica e bilanci definitivi, del resto siamo ad ottobre e non potrebbe essere altrimenti, senz’altro per quanto concerne i segnali. E quelli che renderebbe un’eventuale vittoria del Napoli risultano essere di primissimo ordine: innanzitutto i partenopei si ritroverebbero ad aver vinto tutti gli scontri diretti al momento disputati, dopo le affermazioni esterne dell’Olimpico contro Lazio e Roma. Una considerazione che non potrebbe essere sottovalutata. Respingere l’Inter poi vorrebbe dire portarla a cinque lunghezze di distanza e ritrovarsi ancora a punteggio pieno, dopo ben nove turni di campionato. Ma non solo: costringere la Juventus ad approcciarsi alla trasferta di Udine – domani pomeriggio nella sfida della Dacia Arena con l’Udinese di Delneri – con un distacco momentaneo di ben otto punti. Fattore che creerebbe inevitabile apprensione nella banda Allegri, costretta a vincere per non perdere terreno e vedere allontanarsi la testa della classifica. Una prova di forza totale e totalizzante insomma per gli uomini di Sarri.

Napoli-Inter, l’eredità del segno X

Sostanziale equilibrio e discorsi immutati, si rimanda tutto al futuro, si direbbe. Ed invece ad un’analisi più attenta ne viene fuori un risultato da leggere in ottica Inter: nerazzurri decisamente ed inevitabilmente più indietro nell’evoluzione tattica rispetto al consolidato Napoli di Sarri, al terzo anno di lavoro rispetto ai pochi mesi di vita dell’Inter di Spalletti, dunque alla ricerca di conferme su un complesso percorso di crescita. La risposta arriverebbe da un risultato così importante ottenuto in trasferta sul campo della capolista. L’Inter di Luciano Spalletti sarebbe la prima squadra ad aver fermato la corsa del Napoli in campionato, fattore che andrebbe a sostanziare la candidatura nerazzurra per i primissimi posti della classifica. Poche storie: la lettura sarebbe alla stregua di una battuta d’arresto per il Napoli, di un ulteriore mattone sul progetto Inter. Il tutto poi va parametrato sulla prestazione, questo è certo, ma resterebbe comunque in eredità un segnale piuttosto incoraggiante per le mire nerazzurre.

Napoli-Inter, l’eredità del segno 2

Del resto lo ha detto a chiare lettere il tecnico nerazzurro, che pur riconoscendo la perfezione raggiunta dal Napoli di Sarri ha palesato l’obiettivo: al San Paolo per vincere, con gli argomenti che l’Inter può presentare in una gara del genere. Senza remore, possibilmente con il coraggio che necessariamente è richiesto per avere la meglio in una sfida dal tasso di difficoltà così elevato. Dovesse Spalletti centrare il traguardo, gli attuali equilibri della Serie A sarebbero sconvolti: la sua Inter si ritroverebbe clamorosamente al comando della classifica, con tanto di sorpasso operato proprio sul Napoli, in casa del Napoli. Facile comprendere la portata emozionale che un’ipotesi del genere si porterebbe dietro: Icardi e compagni tornerebbero a Milano con un carico di convinzioni e consapevolezze poi difficilmente scalfibile. Sì, perché non va dimenticato come l’Inter abbia già avuto la meglio sulla Roma – sul suo campo – e nel derby di San Siro con il Milan. L’assenza dalle coppe e l’opportunità di canalizzare tutte le forze sul campionato completa il quadro. Un’Inter vincente a Napoli, se non è un’Inter da scudetto, è un’Inter con cui ognuno dovrà fare i conti. Parla il campo, è tempo di Napoli-Inter.

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