2009

Napoli, Iezzo: “Io alla Juve Stabia? Un onore”

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Gennaro Iezzo era in piazza ieri sera a Castellammare. “La mia carriera è cominciata con questa squadra, ero ragazzino e mi sembrava un sogno giocare per la Juve Stabia”. Portiere delle due promozioni del Napoli dalla C1 alla A, vice di De Sanctis dal 2009, stabiese doc (“Da 38 anni vivo a Castellammare, tutti quelli che ho”) ha fatto una festa per il trionfo della squadra. “Un segnale forte per la città “.

Iezzo, lei è un calciatore e anche un imprenditore: cosa significa la promozione della Juve Stabia in B? “E’ un raggio di sole per una città  sbattuta in prima pagina per vicende drammatiche, come quella della Fincantieri. Non c’è soltanto un aspetto calcistico da cogliere in questa giornata che passa alla storia. Certo, il calcio non risolve tutti i problemi, ma è un’iniezione di fiducia. A Castellammare ne avevamo bisogno”.

Si può parlare di riscatto? “Nei limiti, sì. Perchè è chiaro che una promozione in serie B è una bellissima notizia e un segnale importante, ma poi, nella vita di tutti i giorni, c’è quello che conosciamo, dalla Fincantieri ad altro. Però la valvola di sfogo è utile, specie dalle nostre parti”.

Ha cominciato con la Juve Stabia la sua carriera. “Ho fatto la trafila nel settore giovanile, poi ho debuttato in serie D, il tecnico era Mario Sommella. Ho girato tanto nella mia carriera, però la Juve Stabia l’ho portata sempre nel cuore. E ho sofferto per quelle sconfitte nelle finali playoff del ’94 contro la Salernitana e del ’99 contro il Savoia. Sembrava una maledizione, la B, e invece ce l’abbiamo fatta”.

Un successo a sorpresa. “No, anzi. La Juve Stabia ha vinto perchè ha saputo programmare. Braglia e tanti giocatori sono un lusso per la categoria. Ci sono giovani di talento e giocatori di grande esperienza come Corona: ma quante squadre ha avuto e quanti gol ha fatto Giorgio?”.

Il suo calciatore preferito? “Colombi, il portiere. Ha qualità , arriverà  sicuramente in serie A. Si vede che è un ragazzo serio e poi è essenziale tra i pali: una dote”.

Castellammare ha una buona tradizione calcistica, a cominciare da Iezzo e Quagliarella . “E non dimenticate un ragazzo di talento come Vitale, mio compagno nel Napoli. C’è una buona scuola, ne siamo orgogliosi. La storia della Juve Stabia è quella di una grande squadra. Occorreva un risultato importante ed è arrivato al Flaminio. Ho visto la partita con l’Atletico in tv: esaltante”.

Il suo contratto con il Napoli sta per scadere: e se andasse a giocare nella squadra della sua città ? “Me lo chiedono tanti tifosi, tanti amici, a Castellammare. E sinceramente non so quale risposta dare. In questo momento ho messo in stand by una serie di proposte, voglio valutare con calma, anche per rispetto verso il Napoli. Indossare la maglia della Juve Stabia, a oltre vent’anni dalle mie prime partite, sarebbe un onore”.

Fonte | Il Mattino

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