2013

Napoli, Higuain: «Possiamo lottare in Italia e in Europa»

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Convinto del progetto, l’attaccante non vuole che De Laurentiis e Benitez si pentano di lui.

NAPOLI HIGUAIN – Prosegue il lavoro di Gonzalo Higuain, che procede con la tabella di marcia personalizzata per recuperare in vista della ripresa del campionato. Spera di esserci l’attaccante del Napoli per la sfida contro la Roma: «Il calcio e certe sfide speciali hanno bisogno di talenti del genere di Totti. E’ un calciatore straordinario, che sta deliziando. Meglio giocarla con lui, se ne avvantaggerebbe lo spettacolo. Per quanto ci riguarda, cominceremo a pensarci fra settantadue ore. Però è indiscutibile che sarà una gara importante, capace di lanciare ulteriori segnali: ma nulla di più, niente di definitivo. La stagione è lunghissima, ci sarà modo per doversi eventualmente ricredere, comunque vada», ha dichiarato il calciatore argentino al “Corriere dello Sport”.

JUVENTUS – A proposito delle avversarie per lo scudetto, il “Pipita” ha parlato dei bianconeri, non mostrando alcuna preoccupazione: «Bisognerà almeno aspettare la fine del girone d’andata per intuire le vere forze e potrebbe persino non bastare. Ma comunque in genere non sono abituato ad interessarmi degli altri, penso alla mia squadra, a migliorarci, a crescere attraverso gli allenamenti. Non ho la tendenza a farmi gli affari degli altri, però è indiscutibile che ai campioni d’Italia non manchino i fuoriclasse».

NAPOLI – Higuain ha poi provato a descrivere il club partenopeo dal suo punto di vista: «Un gruppo forte, competitivo a qualsiasi livello, con una base solida costruita negli anni, reduce da qualificazioni in Europa League e in Champions, con una coppa Italia vinta. Io dico che siamo forti, molto forti. Che avvertiamo le giuste motivazioni. Sono venuto perché il progetto mi piaceva e non voglio assolutamente che De Laurentiis e Benitez abbiano pentimenti per aver puntato su di me. Sono venuto per vincere e penso si possa lottare per riuscirci: siamo in condizione di lottare alla pari, di sognare lo scudetto, di tenere testa a chiunque in Champions. Cosa scelgo? Sono felice di aver scelto Napoli e di essere stato scelto dal Napoli: De Laurentiis mi ha convinto parlandomi delle ambizioni e dunque non scelgo».

MONDIALI – L’ultima vittoria dell’Argentina risale al 1986, ma la selezione è in pole per la vittoria: «Ci vogliono ancora otto mesi per il fischio d’inizio. Io sono tranquillo, come i miei compagni. Sarà un impegno difficile. Penso anch’io di far parte d’una Nazionale di grandi qualità tecniche, però in manifestazioni del genere servono tanti fattori, anche un pizzico di buona sorte. La speranza ovviamente è quella di offrire alla mia gente la felicità che aspettano ormai da oltre un quarto di secolo. Ce la metteremo tutta».

CALORE PARTENOPEO – Secondo Ezequiel Lavezzi, Napoli ricorda Buenos Aires. Dello stesso parere Higuain: «Condivido. I colori, i profumi, il caos del traffico, con le macchine e gli scooter che s’infilano ovunque. Io mi sono trovato subito molto bene, no ho incontrato alcuna difficoltà ad ambientarmi. E sono abituato a questi ritmi. Non mi sembra di scorgere alcuna differenza e devo dire ch’è bello. Delirio per il calcio? Ne avevo parlato con il “pocho” e anche con Campagnaro: mi avevano spiegato o forse pensavano d’averlo fatto, perché poi Napoli è stata capace di sorprendermi, di andare oltre il racconto ascoltato dai miei due amici. Ma tutto sommato io cui ci sono arrivato preparato, perché questa squadra l’ho seguita da bambino: c’era passato Diego, non potevo non essere interessato al suo destino. E quando ero piccino, mi informavo, vedevo per quel che si poteva all’epoca. Ho continuato a farlo negli anni. Certo, non potevo pensare che un giorno sarebbe toccato a me. E ora che ci sono, immaginare di poter vincere dove c’è riuscito soltanto lui dà una carica particolare». 

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