2013
Napoli, Hamsik e Cavani per rovesciare la storia. La pagina di Roma un anno fa
Un sabato di campionato da capogiro. Le due squadre di testa impegnate in gare dall’altissimo tasso di difficoltà: la Juventus ospita quella Fiorentina che nel girone di andata la mise alle corde sotto il profilo della prestazione, il Napoli sostiene all’Olimpico l’ennesimo esame che spetta ad una squadra costretta a rincorrere classifica e sogno. Soltanto tramite il superamento di prove di tale calibro è lecito andare oltre aspettative e valore ed ambire al massimo.
ESAME LAZIO: UN ANNO FA… – Nella scorsa stagione la trasferta dell’Olimpico sponda biancoceleste risultò a giochi fatti lo spartiacque – in chiave negativa – della stagione partenopea: il Napoli perse malamente contro una Lazio ordinata e cinica e dovette di fatto rinunciare all’obiettivo di confermarsi nell’Europa dei grandi. La rincorsa nelle restanti giornate di campionato risultò proibitiva, la squadra di Mazzarri non avrebbe più potuto sbagliare un colpo ma continuò a farlo – sempre all’Olimpico ma contro la Roma e nella fatidica trasferta di Bologna – e quest’anno, rapportato su scala maggiore, la sensazione sembra essere immutata. Il Napoli che guarda al colpo grosso è costretto a non fallire mai, pena una rincorsa che – considerando la Juventus realtà più strutturata e dotata di calciatori abituati a competere ad alti livelli – in un solo colpo può tramutarsi in una vetta inesplorabile. Questo Napoli è probabilmente maturato in termini di approccio ed atteggiamento – vedi le trasferte di Cagliari e Parma o l’immeritata sconfitta subita dall’Inter – ma è (e sarà) giocoforza chiamato a sostenere ulteriori prove di maturità.
FATTORI HAMSIK E CAVANI – Da tanti ritenuti i due calciatori attualmente più validi del torneo: c’erano anche un anno fa, questo è vero, ma il processo di maturazione calcistica e caratteriale sembra aver investito prima di tutto proprio i due fuoriclasse partenopei. Perfezionamento più che maturazione. Marek Hamsik è ad oggi un interprete totale che, a differenza di un tempo, non perde mai lucidità nella giocata finale: il sacrificio richiestogli da Mazzarri sotto il profilo dell’equilibrio generale lo ha in passato esposto a periodi di discontinuità, oggi lo slovacco è allo stesso tempo garanzia di copertura, fonte di gioco, assistman (è il migliore della Serie A) e realizzatore infallibile (i suoi gol pesano come macigni). Su Edinson Cavani sono oramai terminate le parole: oggi spetta a lui più di ogni altro terrorizzare – in termini sportivi, s’intende – la Juventus. Assunto che il Matador ha lasciato intendere di aver compreso adeguatamente: non è soltanto con i gol che si incute timore all’avversario, ma con l’atteggiamento vincente. Solidificare questa sensazione all’interno del gruppo e farsi il portavoce all’esterno è l’ulteriore passo a cui è atteso il fenomeno uruguaiano.
IN CAMPO PRIMA LA JUVE, PRESSIONE SUI PARTENOPEI? – Arma a doppio taglio. Nel rovente sabato di campionato – a dispetto di temperature previste tutt’altro che bollenti – a scendere in campo per primi saranno i campioni d’Italia. Un’eventuale vittoria risulterebbe garanzia di pressione maggiore per un Napoli poi costretto a vincere per rimanere in scia e ben visibile negli specchietti retrovisori della Juve. Così come un passo falso da parte dei bianconeri potrebbe generare ulteriore entusiasmo in una piazza che ne ha talmente tanto da far fatica a gestirlo. Non si riveleranno domani probabilmente le sorti del campionato italiano ma i segnali che il 24^ turno lascerà in eredità saranno evidenti: la sensazione personale di chi scrive è che, nonostante tutto, il Napoli debba ancora dimostrare di essere competitivo per lo scudetto. E’ indubitabile che il banco di prova dell’Olimpico, se superato, può avvicinare ulteriormente i valori delle due teste di serie e disegnare scenari inattesi.