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Napoli, Grassani: «Spalletti non ha ancora parlato a De Laurentiis»

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Mattia Grassani, avvocato del Napoli, ha parlato della situazione legata al passaggio di Luciano Spalletti in Nazionale

Mattia Grassani, avvocato del Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo.

PAROLE – «Dopo quasi una settimana di rumors, Spalletti non ha ancora telefonato e chiesto un confronto con De Laurentiis o con il Calcio Napoli. Né lui e né i suoi legali. E questo deve far pensare. Il rispetto delle regole è fondamentale, alla base di qualsiasi soggetto. La clausola di Spalletti col Napoli non è una questione così semplice. Un qualcosa arrivato alla fine della negoziazione di un documento di sette pagine, condiviso e firmato da Spalletti, dal Napoli e dai legali di ambedue le parti. Il Napoli ha rinunciato a chiedere un risarcimento danni a Spalletti per la rescissione anticipata del proprio contratto e l’allenatore, dal canto suo, si è impegnato a non svolgere alcuna attività tecnica nel corso della stagione 2023-2024. E questo vale per qualsiasi club o Nazionale. Il Napoli si è dovuto tutelare dinanzi a questo impegno con un indennizzo economico, in caso di mutamento o di mancato rispetto dell’accordo da parte dell’allenatore. Non esiste dunque nessuna clausola anti-concorrenziale o valida solo per i club, non c’è differenza tra club o Nazionale. Comprendo la posizione degli altri club italiani, che non vorrebbero soldi pubblici versati nelle casse del Napoli. La Federazione è di tutti, ma in questa vicenda non c’entra nulla e non ha alcun ruolo dal punto di vista giuridico. Solo attraverso una parte terza o uno sponsor potrebbe giuridicamente versare l’indennizzo, oppure attraverso lo stesso Spalletti. C’è un problema. La Federazione gestisce i soldi di tutti e desterebbe più di qualche perplessità nel versare diversamente la cifra della clausola. Spalletti merita per risultati e professionalità la panchina della Nazionale, è la figura più degna e adeguata in questo momento. Non si può, però sottoscrivere un verbale di conciliazione il 18 luglio 2023 e dopo neanche 30 giorni rimettere tutto in discussione. È proprio quell’accordo firmato e condiviso di tutti che ha permesso Spalletti di essere libero, quindi deve essere riconosciuto in toto e non in parte. La Federazione al momento è solamente uno spettatore privilegiato, che resta alla finestra per vedere cosa succede tra il Calcio Napoli e Luciano Spalletti. Piuttosto, bisogna chiedersi se sarà credibile al pubblico lo scenario di uno Spalletti ct della Nazionale, che dirama le prime convocazioni del proprio ciclo, mentre è in corso un procedimento giudiziario in corso con il Calcio Napoli. Questo è il tema più importante da dover affrontare».

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