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VOTI&STATS – Napoli Fiorentina: Italiano non vuole essere Mazzarri e perde male
Napoli Fiorentina, le statistiche e i voti della semifinale di Supercoppa: Mazzarri e Italiano da La Gazzetta dello Sport
Al termine di Napoli-Fiorenina 3-0 di Supercoppa, Vincenzo Italiano non ha giustificato in nulla i suoi, dichiarandosi estremamente deluso. Ha comunque rivendicato la giustezza dell’atteggiamento dei suoi, dicendo apertamente che se i viola avessero avessero avuto la stessa condotta di gara degli avversari, la gara «sarebbe finita 7-0». Aggiungendo questa lettura: «É solo mancanza nostra. Bravi loro a ripartire, complimenti a loro. Ma non credo che la Fiorentina debba giocare come il Napoli. No, noi abbiamo una nostra organizzazione. Poi certo abbiamo anche alcune lacune che sono venute fuori».
Il riferimento del mister sconfitto è a un atteggiamento diverso, favorito anche dal gol di Simeone nel primo tempo, che ha permesso al Napoli di abbassarsi e agire in ripartenza. I numeri dicono che la Fiorentina ha tenuto molto palla con il 60,4 di possesso e ha avuto ben 17 metri di baricentro più alto. Ma i tiri nello specchio della porta sono stati di più da parte della squadra vincitrice, anche la Viola ha veri rimpianti nel palo colpito da Martinez Quarta e nel rigore calciato alto da parte di Ikoné.
I giudizi sui due mister da parte de La Gazzetta dello Sport non possono che riprodurre la differenza di punteggio finale quasi in maniera speculare, il voto mette un solco di 2,5 punti tra di loro, premiando la scelta di Mazzarri di giocare a 3 dietro.
WALTER MAZZARRI – voto 7,5: «Che rivincita per Walter col suo modulo preferito. Da settimane può lavorare come ama lui e si vede: la squadra corre, lotta, ha ritrovato la fame e anche le vittorie. E con i cambi squarcia la resistenza viola».
VINCENZO ITALIANO – voto 5: «Meno riconoscibile del solito, la Fiorentina. Non riesce a trovare una soluzione alternativa utile contro il muro del Napoli, concedendo campo per le ripartenze degli avversari. Neppure con i cambi inverte la rotta».