2013

Napoli ed Inter, di corsa sul mercato! Walter, ma che partita hai visto?

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Altro che spettacolo, al San Paolo il festival dell’errore!

SERIE A NAPOLI INTER – Tanti, troppi, hanno raccontato di una partita meravigliosa in cui il festival del gol l’ha fatta da padrone e di certo non ci si è potuti annoiare: a dire il vero il roboante 4-2 con cui si è chiusa la sfida tra Napoli ed Inter è figlio più di fasi difensive inadeguate che dello spettacolo inscenato sul prato del San Paolo. Le due società hanno materiale su cui lavorare nell’immediato futuro.

LE LACUNE DEL NAPOLI – Rafa Benitez può contare su una squadra dagli alti valori tecnici e che ha recepito in un lasso di tempo particolarmente breve i dettami della sua proposta calcistica: il Napoli, a prescindere dal valore dell’avversario (fattore emerso con forza nella sfortunata edizione della Champions League), va in campo con un atteggiamento propositivo e finalizzato ad imporre il proprio credo. Ci è riuscito in molti casi, in altri no perché ad emergere sono state le mancanze della fase difensiva intesa nel suo complesso. Innanzitutto errori tecnici dei singoli: in riferimento a tale assunto c’è ben poco da lavorare ed invece si apre strada fertile sulla quale intervenire in chiave mercato. Il Napoli ha bisogno di un difensore centrale forte in marcatura (N’Koulou profilo credibile) da affiancare al completo Raul Albiol e di un esterno basso più adeguato (Criscito candidato ideale nel rispetto del budget) ad un 4-2-3-1 già di per sé modulo prettamente offensivo. E’ qui che si completa il discorso: non solo errori singoli ma un’interpretazione offensiva che, alla luce dell’assenza di un centrocampista che sappia alternare fase d’interdizione a costruzione della manovra, lascia sguarnita la difesa e non consente all’equilibrio complessivo di gestire i tempi della partita. I due colpi già indicati più un centrocampista di livello assoluto per puntare allo scudetto. Fare presto, già ad inizio gennaio devono essere consegnati i giusti rinforzi a Rafa Benitez per non compromettere obiettivi più di quanto già lo siano.

LE LACUNE DELL’INTER – Walter Mazzarri ha da sempre incentrato le velleità delle sue squadre su una fase difensiva perfettamente funzionante: la sua Inter però fa acqua da tutte le parti e ad onor del vero non gli è stata costruita in estate una squadra di valore accettabile. La società nerazzurra ha speso tanto e male: i vari Icardi e Belfodil – salatamente pagati – non sono propriamente gli elementi più indicati per il palato del tecnico toscano. E questo si sapeva ma non se ne sono tratte le giuste indicazioni. All’Inter vista nelle ultime settimane serve un po’ di tutto: due difensori centrali di valore – non da Inter i vari Ranocchia, Juan Jesus, Rolando e Andreolli, smarrite le tracce di Samuel e Chivu – con un centrocampista completo alla Nainggolan per intenderci ed un centravanti classico (gradito a Mazzarri) che possa far coppia con Palacio e permettere al tecnico di ritornare al suo impianto standard a due punte (3-4-1-2). Altrimenti, come giustamente affermato dallo stesso Mazzarri, sullo sfondo c’è il ridimensionamento degli obiettivi (3° posto).

BENITEZ VS MAZZARRI – L’altro piatto forte della serata è stato senza dubbio il faccia a faccia tra i due ex tecnici delle rispettive squadre: palesemente più significativo il ritorno di Mazzarri in quella Napoli in cui si è affermato come allenatore di valore, meno denso di aspettative per un Benitez uomo di mondo e che all’Inter ha semplicemente vissuto una parentesi della sua strepitosa carriera. Il Napoli è più forte dell’Inter e se ne è meramente preso atto nonostante le fatiche di Champions vissute dai partenopei: lo spagnolo ha di fatto stracciato il toscano sul piano tattico e della pericolosità dell’azione offensiva, al netto delle oramai solite e preoccupanti amnesie difensive già illustrate. Mazzarri non poteva raccogliere di più a causa di evidenti limiti strutturali ma a sorprendere è il suo postpartita: una serie di invettive fuori luogo contro l’operato arbitrale ed un’analisi della partita che propende per un’Inter padrona e dominatrice del campo. Viene da chiedersi quale partita abbia visto. E non è mai tardi per apprendere dai propri errori e superare l’unico vero condizionante limite di un allenatore di ottimo livello tecnico-tattico. 

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