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Napoli, De Laurentiis: «Arbitri deboli, Rocchi vive in un incubo»

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Le parole di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, nella conferenza stampa dopo la finale di Supercoppa contro l’Inter

Aurelio De Laurentiis ha parlato in conferenza stampa dopo la finale di Supercoppa tra Napoli-Inter, terminata 0-1.

POLEMICHE – «Questa sera ho visto un Napoli in crescita. Nonostante l’essere rimasti in dieci e le tante assenze, ho visto un bel Napoli che ha dato filo da torcere a un’Inter abbastanza imprecisa. Credo che dall’anno prossimo questa Supercoppa non debba più aver ragione di esistere. L’arbitro? A me dispiace per Rocchi, che sta vivendo una specie di incubo. La debolezza quest’anno degli arbitri parla da sola. Quando tu ti batti e Tavecchio ci fa iniziare primi in Europa col VAR, poi combattiamo per capire se si possono avere i commenti, poi lottiamo per metterlo a posto… Stasera, prima della partita, ho parlato con Rocchi degli accorgimenti che servirebbero per il VAR e togliere dalla graticola, sempre presente, gli arbitri, che finiscono sempre al centro di una critica che può essere o meno costruttiva, che a volte è giusta e a volte è ingiusta. Che volete dire degli arbitri? Stanno commettendo dall’inizio del campionato, lo denunciate voi, una serie di problemi: evidentemente c’è qualcosa che non funziona. Ma senza considerarlo un malessere: bisogna riuscire a prenderne atto, senza fare un j’accuse. Bisogna distendere gli animi e fare quello che la Lega non fa mai: discuterne, con chi ha la responsabilità. Federazione, Lega, devono fare non delle rimostranze e ricevere delle scuse. Devono pensare a come possiamo modificare tutto quanto, visto che ogni settimana i media non fanno altro che vivere e creare il dibattito sull’arbitraggio. Vuol dire che l’arbitraggio ha, alla base, una crisi di utilizzazione. In Inghilterra ci sono stati arbitraggi non eccezionali, però nel passato sembrava che tutto funzionasse al meglio. Noi abbiamo un calcio che soffre ed è invecchiato: noi usiamo molto la tattica, che non esiste in Inghilterra dove il calcio è molto più spettacolare».

ESPULSIONE – «Abbiate pazienza. Tutti i giocatori sono importanti. Se tu sei in emergenza devi anche essere prudente e la prudenza va utilizzata: se mi espongono alla possibilità di un secondo cartellino, ci può stare un contatto di fisicità. Che non è mai in malafede, non è mai cattivo come può capitare con certe squadre che, poiché non hanno la qualità di Inter o Napoli, ci mettono anche cattiveria. Uno deve usare anche prudenza: dispiace che la Lega, che fa solo disastri, ha modificato il discorso di portarsi dietro dal campionato le espulsioni e le diffide. Bisognava metterlo sul tavolo nel prepartita: io posso considerare la Supercoppa qualcosa di meno importante, ma per un allenatore o un giocatore, quando gioca contro una squadra come l’Inter, non gli puoi andare a dire che è una specie di show. Anche perché poi i tifosi si incazzano, e invece sono i primi da rispettare, perché sono i committenti del calcio».

RIFORME ARBITRI – «Io non parlo dell’arbitraggio: mi pare diventata una specie di guerra del carciofo, che sfogliamo foglia dopo foglia e poi il gambo dove va? Dobbiamo difendere gli arbitri, ammettere come fanno loro stessi che c’è una classe arbitrale da riformare, ma sostenendola e non combattendola. Il muro contro muro non aiuta: dobbiamo sederci con Lega e FIGC, insieme a Rocchi, e trovare una modalità. Con Rocchi prima della partita ho parlato a lungo, in maniera distesa ed educata, del VAR. Loro si nascondono dietro a un dito, dicono che vanno dette alla FIFA o alla UEFA, però le istituzioni calcistiche che ci stanno a fare? Solo a rompere i coglioni? Servono a stimolare l’aggregazione. Io ne parlavo anche con gente in politica: gli facevo notare che loro ci considerano dei rompicoglioni, ma in realtà noi siamo 27 milioni di tifosi, che se fondassimo un partito la butteremmo giù dura».

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