2017
Napoli, la catena sinistra non si sposta a destra
Dal proverbiale Ghoulam-Hamsik-Insigne al solo Hamsik di Napoli-Fiorentina: la catena sinistra di Maurizio Sarri pezzo unico del Napoli e della Serie A
Non replicabile. Anche perché, qualora lo fosse, basterebbe uno schiocco di dita per trovare le soluzioni, le necessarie contromosse ad un appannamento – alla luce dei fatti accaduti – piuttosto prevedibile. Parliamo del Napoli di Sarri e della sua proverbiale catena sinistra: Ghoulam–Hamsik–Insigne, prima compromessa dalla rottura del legamento crociato toccata in sorte all’esterno algerino, poi ulteriormente smembrata dallo stop del Magnifico. Fatto sta che il Napoli – nella sfida all’ostica e spensierata Fiorentina – si è ritrovata priva della sua fonte di gioco primaria, quella essenziale nello sviluppo, quella che oramai si dà per scontato. Sai che è lì, che la trovi lì, che se hai problemi passi da quelle parti e qualcosa ne viene fuori.
La catena sinistra di Napoli-Fiorentina
Le scelte di Sarri sono ricadute su Mario Rui e Zielinski: il primo sostituto naturale – almeno per ruolo – di Ghoulam, l’altro adattato nel tridente offensivo in luogo dell’indisponibile Insigne. Come da logica previsione, Rui-Hamsik-Zielinski non avrebbe mai potuto dare i risultati che invece fornisce la catena originale: questione non soltanto di valori e talento, quanto anche di alchimie coltivate ed approfondite nel tempo, fino a diventare maniacalmente perfette. Se una cosa si è ampiamente compresa nelle squadre di Sarri è che non si improvvisa nulla, perché nulla è lasciato al caso: è il prezzo da pagare al raggiungimento di quel modello di calcio di cui tutta Europa ha parlato. Non si può chiedere dunque, in qualche giorno, di replicare qualcosa di non replicabile: non lo si può domandare al tecnico né ai calciatori. E ad onor del vero qualcosa è anche arrivato: l’occasione clou capitata sul piede di Piotr Zielinski, ad esempio, sul servizio geniale di un poco ispirato Mertens. E qualche altra trama sparsa qua e là, necessariamente senza la continuità dei bei tempi.
Il tentativo di spostare tutto a destra, ma il Napoli…
Un attento osservatore avrà notato come la contromossa di Sarri – almeno nella sfida con la Fiorentina – sia stata quella di premiare maggiormente l’indotto destro: come a dire, se non è possibile replicare a sinistra quel che non c’è più, proviamo a farlo dall’altra parte, dove almeno vanno in campo i calciatori titolari. I noti Hysaj, Allan e Callejon, che nel modello base sono la simmetria perfetta di quanto accade a sinistra: lì si gestisce il pallone, a destra arrivano contestualmente i movimenti in relazione proprio a quanto si verifica sul versante mancino. L’asse Insigne-Callejon soltanto l’esempio più ricorrente in tal senso. Se però chiedi a questi interpreti di svolgere la mansione che ricoprivano quegli altri, purtroppo per il Napoli di Sarri può funzionare soltanto in parte. E questo diventa un problema quando la produzione generale latita e non hai più pezze a cui appoggiarti. Il Napoli visto all’opera contro la Fiorentina è stato proprio questo: alla lunga avrebbe anche meritato la vittoria forse, se pensiamo al numero di occasioni generate dall’una e dall’altra squadra, ma nel complesso i partenopei non hanno potuto esprimersi sui livelli a cui hanno piacevolmente abituato.
Napoli, la soluzione dal mercato?
Prima la risposta: no. Poi la spiegazione dettagliata: la soluzione arriva dal calciomercato, in corso d’opera, esclusivamente quando puoi permetterti investimenti tanto massicci da prelevare calciatori subito in grado di fare la differenza. E non siamo nel caso del Napoli di Aurelio De Laurentiis. Che della gestione virtuosa ha fatto un must che ha portato fin dove è arrivato il suo Napoli. Certo, intendiamoci, un paio di innesti aiuteranno non poco la banda Sarri a provare a raggiungere il proprio obiettivo: sicuramente un attaccante, magari che possa agire da esterno offensivo come da riferimento centrale, con ogni probabilità un terzino di spinta che possa almeno compensare la grave perdita per infortunio di Ghoulam. Ma, senza girarci intorno, la ricerca della soluzione vincente spetterà ancora una volta a Maurizio Sarri, al lavoro di Maurizio Sarri. Una mossa fuori spartito nello spartito, come ad esempio fu quella di individuare in Dries Mertens un funzionale – poi meraviglioso – centravanti del tridente partenopeo, completato da Insigne e Callejon. Tutta tecnica, talento, qualità e rapidità. Difficile, alle volte impossibile, rispondere. Dunque Sarri probabilmente avrà una mano dal mercato ma dovrà ancora una volta reinventarsi il suo Napoli, anche potendo contare sul miglior Insigne, trovare una soluzione che possa rappresentare una reale alternativa allo stato dell’arte. Work in progress, senza perdersi d’animo per le recenti delusioni ed anzi convogliarle nello stimolo giusto, ma senza neanche aspettare troppo: qualche avversario potrebbe avere in mente di voler correre.