2009

Napoli, Campagnaro: “Sogno la Champions e l’Argentina”

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A Napoli lo amano, così come Lavezzi, l’attuale re della Città  partenopea. Qui, però, Hugo Campagnaro all’età  di 30 anni, dopo aver giocato a Piacenza e con la Sampdoria, conta 200 partite in Serie A ed è inamovibile nella difesa azzurra.

-Più di un anno fa sei approdato a Napoli e hai una buona reputazione, un nome, a che punto della tua carriera sei? “Buono. Mi sento apprezzato e rispettato, non solo nella mia squadra e in città , ma nel calcio italiano. Sono qui da nove anni”.

Vanno bene le cose in questa stagione, qual è l’obiettivo principale? “Stiamo combattendo in campionato e in Europa e presto in Coppa Italia. L’idea è di andare il più lontano possibile e speriamo di arrivare alla Champions League, ma già  finire tra 5 Ã?° e 8 Ã?° sarebbe grande”.

Hai giocato a Piacenza, con la Sampdoria, ma Napoli è diverso, giusto? “Sì, al nord l’atmosfera è diversa. In tutto il sud si respira più calore, e a Napoli la città  ti fa sentire una sorta di fanatismo. Inoltre, vi è un amore incondizionato per Diego trasmessa di generazione in generazione”.

E’ vero che sei un parente della ex Boca, Hector Bracamonte? “Sì, il Popy è mio cugino. Il rapporto con lui è sempre molto buono, da quando eravamo bambini. Noi abbiamo gusti simili, soprattutto sul versante della musica. Inoltre, a volte, quando siamo a Cordoba suoniamo insieme la chitarra”.

Mesi fa, sei apparso in orbita di Diego per la selezione, non ti ha contattato? “E’ stato un onore che il mio nome è stato menzionato, ma è stato tutto un rumor. In Italia, sì, Lippi voleva, ma ero infortunato”.

Lei ha esperienza e può dare una mano in difesa, proprio dove l’Argentina pecca. Pensa che Batista possa fare un pensiero? “Non ha mai perso la speranza. Da sette anni ho iniziato a giocare in tutte le posizioni di difesa con vari sistemi. Spero che qualcosa possa venir fuori. Lavoro per avere una possibilità , sarebbe bello, ma nessuno sa cosa succederà . Se mi chiamano, realizzo l’ultimo sogno della mia vita. Io non credo che ci sia un altro obiettivo più importante di giocare nella nazionale del tuo paese”.

Fonte: Ole.com

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