2018
Napoli, se quello è il budget per l’esterno
Per Verdi non se ne fa nulla: l’attaccante declina la corte del Napoli e resta a Bologna. Ma se quello è il budget partenopeo…
Non sono bastate le continue telefonate del direttore sportivo Cristiano Giuntoli e l’ultimo contatto con Maurizio Sarri, né quelli con i diversi calciatori partenopei che ben lo conoscono dai tempi di Empoli: l’epilogo è la permanenza di Simone Verdi in quel di Bologna. Che ha svelato i dettagli della corte avanzata dal Napoli, spiegando come non se la sia sentita di lasciare il club emiliano in corso d’opera. E contestualmente di non sposare il progetto Napoli, lì dove Verdi sarebbe stato parte integrante di un puzzle che proverà a contendere lo scudetto alla Juventus e a fare strada in Europa League. Trattativa dunque tramontata: al Napoli ora restano quindici giorni per trovare l’affondo giusto ed innestare un esterno offensivo all’altezza della situazione.
Rivelatrici le dichiarazioni dell’ad Fenucci
A fornire un cruciale dettaglio della vicenda è l’amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci: in un’intervista rilasciata ai microfoni di Sky ha candidamente ammesso come l’offerta economica del Napoli sia stata ben superiore alle cifre circolate negli ultimi giorni (ed un tantino di rammarico per la mancata conclusione dell’affare dalle parti di Bologna non viene celato). Sorge immediato il ragionamento: si è parlato di un importo complessivo di 23 milioni di euro tra base fissa e bonus variabili in base al rendimento del calciatore ed ai risultati raggiunti dalla squadra. Se la cifra reale offerta dal Napoli al Bologna per ratificare il passaggio di Verdi alla corte di Sarri è ben superiore ai ventitré milioni di euro, possiamo ragionare nell’ordine dei trenta milioni. Una somma che di per sé mette a riparo il Napoli da grossi scossoni dovuti a tale vicenda: con trenta milioni di euro si acquista agevolmente un esterno offensivo di livello anche superiore a quello che spetta riconoscere a Simone Verdi. E non ci sarebbero ragioni per non destinarlo altrove: sfumato il calciatore del Bologna, è logico virare su altro profilo e non fermarsi ad un rifiuto.
Napoli, ad esempio Lucas Moura…
Ventotto milioni ripartiti tra i tre del prestito ed i venticinque dell’obbligo di riscatto – condizionato ad un numero minimo di presenze – da esercitare a giugno: queste le prime cifre circolate per l’eventuale approdo di Lucas Moura al Napoli. I rapporti con il PSG sono buoni, c’è margine di trattativa sull’importo del ingaggio: l’attaccante brasiliano percepisce circa tre milioni di euro annui, una cifra che il Napoli può scegliere di raggiungere se l’obiettivo è quello di garantire a mister Sarri una pedina che possa accrescere definitivamente il livello delle rotazioni offensive, complice anche il prossimo ritorno di Arkadiusz Milik nella lista dei convocati. Quello che serve al Napoli è una pedina che possa realmente fare la differenza, non uno qualunque: ma un profilo che possa alternarsi con successo ai titolari, senza improvvisare. Se è vero che non sia semplice, altrettanto chiaro è che il nome di Lucas Moura abbia tutti gli elementi per tornare oltremodo utile alla causa.
Chi è Lucas Moura
Brasiliano per definizione, tutto talento ed esplosività: Lucas Moura è il classico esterno offensivo deputato a saltare l’uomo, a creare la situazione di superiorità numerica. Probabilmente non tattico nel senso in cui Sarri intende il termine, ossia maniacalmente inserito in un discorso collettivo, ma del resto l’allenatore ha dovuto lavorare su prospetti simili – vedi Insigne prima e Mertens poi, nella nuova ricollocazione – per raggiungere il livello a cui oggi è arrivato il suo Napoli. I fondamentali di Lucas sono evidenti: sa correre palla al piede senza rinunciare alla qualità espressiva. Recuperato a dovere dopo la prima stagione in cui non trova spazio con la maglia del PSG, complici i milionari approdi di Neymar e Mbappé che hanno rivoluzionato il volto offensivo del club parigino, può a tutti gli effetti rappresentare l’arma in più del Napoli di Sarri. La nota fuori dallo spartito volendo, quello che fa saltare il banco quando non tutto gira per il verso giusto.
Napoli, altre idee di calciomercato
Da queste parti non vendiamo fumo e vi raccontiamo subito come il Napoli stia assorbendo il no di Verdi e raccogliendo le idee per trovare un candidato all’altezza, che sia di pieno gradimento del tecnico: lo ha affermato in una recente intervista il presidente Aurelio De Laurentiis, spiegando come in questa occasione avrebbe di fatto deciso Sarri, trattandosi di un innesto non prospettivo ma pronto ad entrare nelle alchimie della squadra sin da subito. La sessione invernale di calciomercato chiuderà i battenti il prossimo 31 gennaio, mancano dunque quindici giorni per trovare la via: diverse alternative erano già state accostate con una certa insistenza al Napoli, vedi Deulofeu, Politano e Berardi. Un’idea dell’ultima ora potrebbe essere quella che porta al nome di Felipe Anderson: scenario complesso neanche a dirlo, ma il jolly brasiliano della Lazio ha trovato poco spazio finora, vuoi per via di qualche infortunio di troppo, vuoi per l’esplosione di Luis Alberto. Ed oggi si ritrova a non essere un titolare della squadra che lo ha lanciato nel calcio che conta: classe ’93, è nella piena evoluzione della sua carriera ed ha già dimostrato di poter incidere fortemente sul campionato italiano. Mister Inzaghi vorrebbe goderselo come dodicesimo uomo in una seconda fetta di stagione densa di impegni, ma di fronte ad un’offerta da trenta milioni di euro le certezze della Lazio potrebbero vacillare. Altro limite alla vicenda è rappresentato dai trentacinque minuti che Felipe Anderson ha disputato nell’attuale edizione dell’Europa League: fattore che ne impedirebbe l’impiego nel Napoli e che invece non si pone per il classe ’92 Lucas Moura, sceso in campo in Champions League. Società partenopea al lavoro dunque per trovare la giusta contromossa: l’obiettivo resta immutato, ossia quello di competere strutturalmente con la Juventus e dunque fornire a Sarri un elemento che possa fare al caso del Napoli e ridurre il gap esistente sotto il profilo delle differenti profondità di rosa.