2013
Napoli, Benitez: «Qui sto benissimo, e punto al massimo»
NAPOLI BENITEZ – Rafa Benitez sta facendo del proprio meglio per portare il Napoli ai vertici del calcio italiano, e dopo aver sfiorato la qualificazione agli ottavi di Champions League ora punta a vincere il campionato. Il tecnico della formazione azzurra, intervistato dai colleghi del Corriere dello Sport, ha ammesso che dieci punti dalla Juventus capolista sono tanti, ma sa che il suo Napoli ha l’obbligo morale di provarci fino alla fine, essendoci ancora mezzo campionato da giocare.
CI PROVIAMO – «La stagione è una soltanto – ha esordito Benitez – , e immagino che certi distacchi inducano a trarre conclusioni che però chi vive di calcio sa bene che sono affrettate. Stiamo partecipando ad una maratona, tutti: non è ancora finito il girone d’andata, restano da giocare ventuno partite. Corsa scudetto a due? Oggi è così, perché chi è davanti ha sempre ragione. Ma con sessantatré punti a disposizione è innegabile pensare che il destino debba essere ancora scritto. E questo vale per chiunque: per chi lotta al vertice, per chi insegue un posto in Europa, per chi vuole salvarsi».
STO DA DIO – Benitez ha parlato anche dei suoi primi mesi al Napoli, soprattutto sul piano ambientale: «Dal punto di vista ambientale, una città straordinaria, ricca di storia, che ti fa respirare culturua ovunque. Dal punto di vista sportivo, meravigliosa: perché ha un senso d’appartenenza con pochi eguali. Per quanto ci riguarda, soddisfacente: abbiamo fatto bene, forse benissimo. Siamo usciti dalla Champions con dodici punti, ma giocandocela con Borussia Dortmund ed Arsenal; abbiamo conquistato trentasei punti in campionato, meglio degli anni scorsi, e però siamo dietro a Juventus e Roma: per far meglio di noi, insomma, i nostri avversari hanno avuto bisogno di realizzare imprese straordinari».
IL PROGETTO – Nel corso dell’intervista, Benitez ha fatto capire a cosa porta il suo progetto al Napoli: «Impegnarsi, tutti assieme, per realizzare qualcosa che resti, per costruire un’idea di gioco e una squadra vincente. Ci sono le condizioni, perché ho trovato una base e un presidente ambizioso. Non si improvvisa un ciclo. Qui esiste la volontà. Lo vuole De Laurentiis, lo voglio io, lo vuole Bigon, lo vogliono i calciatori e soprattutto la gente. La condizione necessaria per avere futuro è una società stabile: e ci siamo. Saremo presenti su tre fronti e cercheremo di fare la nostra bella figura. Vero: la Juventus è dieci punti avanti e sta facendo qualcosa di sensazionale. Vero: la Roma ha cinque punti e va applaudita, perché ancora imbattuta e dunque è a modo suo unica. ».
NUOVA OSSESSIONE – Benitez ha risposto anche a chi lo ritiene un “ossessionato” del calcio: «E’ il mio lavoro, che vivo con passione. Poi il tempo, gli anni, l’esperienza, ti fanno valorizzare anche gli altri aspetti della vita. Dài importanza a ciò che magari in passato ti è sfuggito, cogli il senso intero della vita. Ma ci arrivi con gli anni. O se vai in un ospedale e osservi un bambino ammalato o se ti giri per le strade e t’accorgi del disagio di chi ha bisogno. Di un allenatore, di me in questo caso, viene spesso fuori solo l’immagine pubblica».