2013
Napoli, Benitez: «Pensiamo solo all’Udinese. Pandev intelligente, e sulla difesa a 5…»
NAPOLI BENITEZ SERIE A CONFERENZA – Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara con l’Udinese, Rafa Benitez, tecnico del Napoli, ha caricato la squadra: «Domani – ha esordito Benitez – sarà una partita molto importante, da non sbagliare. Faremo un bilancio a gennaio, ma le ultime gare prima della sosta vanno vinte, però possono risultare decisive ai fini della classifica: possono avvicinarci alla vetta oppure, in caso di passi falsi, lasciarci in Zona Champions League».
EQUILIBRIO – «Nessun allenatore è soddisfatto al 100% della sua squadra, tutti vogliono qualcosa in più e l’unico modo per farlo è lavorare. A gennaio potrebbe arrivare qualcuno, ma la rosa è già altamente competitiva per fare bene in Serie A. Reveillere? Si sta allenando bene ed è in forma, oggi, rispetto a tre settimane fa, può giocare, dipenderà solo da me. La nostra idea di gioco è basata sul palleggio, ma non è l’unica: se per vincere dobbiamo stare in 11 dietro la linea della palla per dieci minuti, possiamo farlo. Non è la nostra idea ma ci adattiamo. Partiamo sempre per giocare la palla, ma a volte, complici anche i brutti terreni di gioco, dobbiamo cambiare strategia».
ARSENAL – «Contro l’Udinese sarà la partita più importante sin qui, sia perché è difficilissima sia perché dovrò essere bravo a motivare i ragazzi. Con l’Arsenal il discorso è diverso, perché lì è più semplice trovare le motivazioni. La nostra testa deve essere concentrata solo sull’Udinese».
PANDEV – «Pandev è un giocatore molto intelligente in campo, capisce prima dove arriva la palla e fa sempre il movimento giusto. Più alto? Lo decide lui, perché, come ho detto, sa trovare la posizione migliore da solo. Turnover? I nostri esterni fanno un lavoro fantastico per la squadra, e cambiarli è la soluzione migliore per consentirgli di rendere al massimo».
CONCENTRAZIONE – «Manca ancora qualcosa, non a caso ho detto che siamo al 75%. Ho visto carattere e mentalità della squadra, ma fase difensiva e offensiva possono sempre migliorare. Abbiamo preso dei gol banali, ma con il tempo riusciremo ad assimilare i meccanismi giusti. San Paolo? E’ un vantaggio, perché davanti ai tifosi rendiamo ancora di più. Cattiveria, intensità e aggressività non devono mancare mai, ma senza perdere l’equilibrio, consapevoli di quello che dobbiamo fare».
SQUADRA – «Quando perdiamo mi arrabbio, sicuramente più di quando si vince. Dopo una vittoria riesco a dire le cose con più tranquillità, invece, dopo un ko, devo essere bravo a trovare il momento giusto per parlare con i ragazzi e spiegare cosa non ha funzionato».
MODULI – «L’Udinese parte con il 3-5-2, ma durante la gara diventa un 5-4-1. Nutro simpatia nei confronti dei friulani, ma ci sono squadre in Italia che dicono “giochiamo con tanti giocatori offensivi, e il nostro 3-5-2 lo è” ma poi in realtà trovi che difendono con 5 difensori, a volte sei, sette…».