2018

Napoli, serve un cambiamento: è arrivato il momento del 4-2-3-1?

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La sconfitta con la Sampdoria ha messo in luce tutte le debolezze del nuovo Napoli di Ancelotti, che avrà molto lavoro da fare per trovare il giusto equilibrio per la sua squadra

L’impronta dei tre schiaffi rifilati da Defrel e Quagliarella ancora brucia sulla guancia di tutti i tifosi del Napoli. Una sconfitta inattesa quanto meritata, che ha messo in luce tutti i problemi del nuovo corso azzurro. I primi scricchiolii si erano già sentiti durante le sfide con Milan e Roma, ma le vittorie in rimonta avevano nascosto tutto sotto il tappeto. Adesso però è saltato tutto nuovamente fuori, ed è impossibile non affrontare la realtà. Il principale problema riscontrato durante questo avvio di stagione riguarda il centrocampo. La cessione di Jorginho non è mai stata del tutto coperta. Dal mercato non è mai arrivato un sostituto, e le soluzioni presenti in casa non si sono rivelate all’altezza. Hamsik ha dimostrato più volte di non poter incidere nel ruolo di play davanti alla difesa, troppo lento e compassato nel dare sviluppo alla manovra. Il suo sostituto Diawara è ancora troppo giovane e inesperto per prendere le redini di una squadra come il Napoli.

La soluzione però potrebbe essere più vicina di quanto si immagini. Quando si è trovato sotto di due reti con Milan e Sampdoria, Ancelotti è passato al 4-2-3-1 per tentare di rimontare. In un caso ha pagato, nell’altro è arrivato il capolavoro di Quagliarella a spegnere i tentativi azzurri di riaprire la gara. Tuttavia in entrambe le occasione la squadra ha reagito ottimamente al cambio di sistema, sviluppando meglio il gioco ed aumentando la sua pericolosità offensiva. Questo perché con tale modulo si rinuncia, di fatto, al regista davanti alla difesa, permettendo al trequartista e agli esterni di inventare. Così facendo poi si andrebbe a valorizzare un talento purissimo come Zielinski, che giocando più vicino alla porta potrebbe aumentare esponenzialmente il numero dei gol. Inoltre, in alcune gare ci sarebbe da giocare anche la carta Mertens dietro Milik, per una squadra a trazione anteriore. Fondamentale poi è la presenza di Allan che garantisce equilibrio alla squadra e più solidità alla difesa. E’ dunque finalmente arrivato il momento per il Napoli di svestirsi del consunto 4-3-3 per indossare il nuovo scintillante 4-2-3-1? Ad Ancelotti l’ardua risposta.

 

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