2018
Napoli è allarme stadio: il tempo stringe e il San Paolo non è a norma
La Uefa ha imposto al Napoli una serie di lavori al San Paolo, tra questi c’è anche la sostituzione di tutti i sediolini entro la fine del mese di giugno
Anche nella prossima stagione il Napoli giocherà in Champions League. Sarà la terza partecipazione consecutiva, la quarta degli ultimi cinque anni, la quinta dell’era De Laurentiis. Numeri importanti per la squadra partenopea che mentre scandaglia il mercato a caccia di rinforzi deve risolvere un grosso problema allo stadio San Paolo, quello dei sediolini, che vanno sostituiti rapidamente. Se i lavori non saranno rapidi e precisi le gare casalinghe di Champions il Napoli potrebbe non giocarle a Fuorigrotta.
Il palco del concerto in memoria di Pino Daniele verrà smontato nel weekend, e già lunedì avranno inizio i lavori di ristrutturazione, che dovranno essere rapidi. C’è un problema serio che riguarda la ristrutturazione dell’impianto e riguarda i sediolini. Tutti quello che sono presenti al San Paolo andranno sostituiti e bisognerà farlo in tempi brevi. Il Comune si era impegnato per sostituirli entro la fine del 2017, ma non è stato fatto e adesso bisogna correre perché c’è il rischio di avere settori chiusi e non solo in Champions, perché anche la Lega di Serie A ha adottato le stesse regole della Uefa.
l Napoli si è già cautelato con la Uefa indicando lo stadio Barbera di Palermo come quello per le gare interne di Champions League. La società partenopea per la nona volta consecutiva ha scelto l’impatto siciliano. E’ una scelta che si fa ogni anno perché da anni viene negata al San Paolo la licenza Uefa che si rinnova di anno in anno con una proroga. Dunque nessun rischio imminente per il Napoli e per i suoi tifosi, ma è chiaro che qualora arrivasse il no della Uefa allora gli azzurri emigrerebbero più a sud e giocherebbero la Champions in Sicilia.