2018

Napoli, Allan: «Ancelotti grande campione, ci trasmette più serenità di Sarri»

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Allan, fresco di convocazione con il Brasile, ha rilasciato qualche dichiarazione in merito alla città di Napoli e al big match con la Roma

Un inizio sfavillante di stagione per Allan, che dopo le super prestazioni con il suo Napoli, ha ottenuto finalmente la prima convocazione nel suo Brasile. In una lunga intervista a “Il Messaggero” il centrocampista azzurro ha parlato di questo e tanto altro: «Sono anni che mi impegno, per me è una grande soddisfazione. Spero sia solo un punto di partenza, per ora sono concentrato sul Napoli. Napoletano acquisito come Mertens? Dries è irraggiungibile, lui vive la città in tutto e per tutto. È napoletano autentico, il più napoletano degli stranieri. Io mi trovo benissimo. Napoli mi ricorda Rio, mi sento un po’ a casa: stessa allegria, stessa spensieratezza, il mare… Il vero trauma è stato da Rio a Udine. Ero giovane, all’inizio è stata dura, poi mi sono trovato alla grande, anzi quell’esperienza mi ha aiutato tanto».

Allan si sofferma poi su Napoli-Roma e sulla parola taboo Scudetto: «In quattro anni qui, non l’ho mai battuta. Una maledizione, speriamo di invertire il trend. Grandissima squadra, che ha perso punti e immagino non voglia perderne altri. Paura di Dzeko? Paura no, ma lo ritengo un grande calciatore. Completo di tutto, destro, sinistro, colpo di testa. Intelligente e poi qui ci ha segnato già abbastanza. Non basta Koulibaly per fermarlo, serve tutta la squadra. De Rossi? Un altro grande calciatore. Un esempio. Uno che riesce a essere indispensabile nonostante l’età. Sarà una bella sfida là in mezzo. Obiettivo Scudetto? Perché no? La Juve è la più forte, poi ha anche Ronaldo, ma non imbattibile. E comunque ci dobbiamo provare. Lo scorso anno l’abbiamo solo sfiorato. La città impazzirebbe».

Le parole di Allan sul suo ruolo nel Napoli e su Sarri e Ancelotti

Il centrocampista del Napoli si sofferma poi sul suo ruolo: «Leader non lo so, gioco con compagni eccezionali, con un gruppo magnifico. Io cerco di fare del mio meglio, di combattere su ogni pallone. Capello dice che somiglio a Emerson? Lui è stato importante per la Roma, per la Seleçao, in Brasile è un mito. Magari poter fare solo un pezzetto della sua carriera».

Infine, Allan chiosa sui suoi allenatori al Napoli, Sarri e Ancelotti: «Sarri con la sua maniacalità, ci ha dato un gioco spettacolare. Era divertente stare in campo, avevamo sempre la palla. Si dominava il gioco. Ancelotti è un campione di vittorie. Ha un carattere diverso da Sarri, ci trasmette serenità. Lui è fatto così, ha formato un grande gruppo. Si gioca e si sorride. Tutti si sentono dentro la squadra. C’è maggiore coinvolgimento anche per chi in passato era impiegato meno. L’alternanza è utile per restare sempre in condizione e per non perdersi per strada gli altri. Il percorso in Champions? Anche qui c’è la mano di Ancelotti. Come sostiene lui, con la Champions sia da giocatore sia da allenatore, ha sempre avuto culo. Ecco, speriamo continui ad averne. Vincerla? Ci sono squadre più forti di noi. Noi possiamo ambire a fare una Champions come la Roma lo scorso anno».

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