2017

Nalini e il sogno Crotone: «Quest’ambiente è fantastico. Nicola…»

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Dal lavoro in fabbrica alla Serie A, la grande storia di Andrea Nalini: «Non è stato facile, ma ho lavorato duro per essere qui. A Crotone…»

Due successi inaspettati, ma meritati contro Fiorentina e Bologna. Sei punti che fanno respirare enormemente il club, ma soprattutto la consapevolezza che l’anno di A – con la salvezza miracolosa e quel girone di ritorno – è servito. A Crotone sono pieni di sorrisi ed è giusto così: tra i più sorridenti, c’è forse Andrea Nalini, che ha fatto l’operaio, coniugando il lavoro al calcio finché ha dovuto. Lui stesso ha raccontato la sua vicenda a “Tuttosport”: «Ho cominciato a giocare nell’Azzurra Nogarole poi, quelli più bravini sono entrati nei bacini importanti, come il Villafranca. Lì ho fatto tutta la trafila: ho vinto due campionati, ma quando abbiamo raggiunto la Serie D, hanno smantellato tutto».

DALLA FABBRICA AL CAMPO – Il passaggio nella regione veronese, l’approdo alla Virtus Vecomp, ma anche il lavoro da saldatore alla Cordioli (1400 euro più 300 euro di contributo del club), poi in una cooperativa che imbustava wurstel per l’Aia: «Lavoravo otto ore, arrivavo a casa a pezzi, dormivo un’ora e alle 19 andavo agli allenamenti. Quelli di Serie D sono stati anni importanti. Mi ha notato Mariotto, d.s. della Salernitana: faccio sei mesi in B da titolare, ma poi becco la pubalgia. D’accordo con la società, tornai a Verona sei mesi in prestito in C2. Poi torno a Salerno e conquistiamo la promozione in B». Anche Ursino, d.s. del Crotone, è stato fondamentale: «Per me un’opportunità grandissima: sono del ’90, un vecchio per il mondo della A. In passato ero tentato di mollare, ma in fondo c’era sempre la speranza. Oggi non mi sento arrivato… a dir la verità non so neanche quali siano i miei limiti. Posso migliorarmi».

MIGLIORARSI – L’esordio in A è stato da ricordare: «Quando ho segnato contro la Lazio i due gol che avrebbero significato la salvezza, ho visto scorrere davanti agli occhi tutte le difficoltà del passato: è stato il momento in cui mi sono sentito all’altezza della categoria». Anche il Crotone è maturato e il merito è anche di Davide Nicola: «La passata stagione inizialmente ci è mancato il fattore campo. Nel girone di ritorno, abbiamo imparato dagli errori commessi in quello d’andata. Il 4-4-2 ci ha dato più equilibrio: non ci si deve adagiare, ma sempre pedalare. Ma con Nicola non ci si distrae mai: lo ringrazio sempre per la fiducia che mi ha dato». Dopo i due successi, quindi, non bisogna lasciarsi andare, anche per l’orgoglio di essere l’unica rappresentante del Sud: «Bello avere una responsabilità del genere. Siamo una piccola realtà, ma la società è organizzata bene. L’ambiente è fantastico: è bello stare qui».

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