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Tu quoque, Radja, fili mi! Spalletti tradito da chi doveva salvarlo
Nainggolan, il giocatore rincorso e fortemente voluto da Luciano Spalletti, ha tradito per l’ennesima volta. Il destino del tecnico è pressoché segnato
C’è molta poesia (o tragedia se siete di fede nerazzurra) nel rigore calciato di Nainggolan durante Inter-Lazio. Un penalty tirato quasi senza voglia, senza grinta senza crederci per davvero. Analizzando il video del rigore emerge un dettaglio forse trascurato in diretta: Abisso fischia, Nainggolan si stava allontanando dal dischetto per tirare ma appena sente il via libera del direttore di gara, abbozza una rincorsa e tira centrale sperando di andare a bersaglio come Acerbi poco prima. Strakosha para poi Lucas Leiva va e fa. Sipario. La Coppa Italia dell’Inter si ferma per la terza volta consecutiva ai calci di rigore. E questa volta fa più male. Perchè dopo l’eliminazione della regina di Coppe contro l’Atalanta, c’era veramente la possibilità di ambire ad alzare un trofeo dopo otto lunghi anni. Provando, quindi, a iniziare un ciclo come fece Roberto Mancini nel 2004-2005. La Coppa nazionale fu infatti il primo trofeo nerazzurro sollevato dall’attuale ct che aprì le porte agli anni d’oro dell’Inter.
Nulla di tutto questo. A Spalletti tocca leccarsi le ferite e navigare a vista. Il tecnico nerazzurro sa benissimo che il suo destino è segnato e che sta solo riscaldando la panchina al prossimo allenatore dell’Inter. L’ha avvertito e, come logico, si sta iniziando a togliere qualche sassolino dalla scarpa (vedesi le dichiarazioni post partita su Marotta). Ironico che il sigillo finale sulla sua avventura nerazzurra l’abbia posto chi aveva il compito di farla volare. Quel Radja Nainggolan che appare una copia sbiadita del tuttocampista ammirato a Roma. Quel Radja Nainggolan che Spalletti ha rincorso, senza successo, due anni fa e che ha preteso una volta conquistata la Champions League. Anche al costo di sacrificare un patrimonio del calcio italiano come Zaniolo. Tu quoque, Radja, fili mi avrà pensato Spalletti. Sperava di trovarsi in casa uno spacca-partite. Ha ricevuto uno spacca-spogliatoio. L’Inter e Spalletti sembrano trovarsi di fronte a un’impasse: crescere come società e come squadra, oppure continuare a rivivere lo stesso, drammatico incubo stagione dopo stagione.