Assurdo Nainggolan, a 29 anni in Cina? Il declino del Ninja - Calcio News 24
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2018

Assurdo Nainggolan, a 29 anni in Cina? Il declino del Ninja

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Nainggolan

Fulmine a ciel poco sereno: Radja Nainggolan dalla Roma al Guangzhou Evergrande per 50 milioni di euro? Gli sviluppi della trattativa e la decisione del belga

Secondo le indiscrezioni emerse in mattinata, il Guangzhou Evergrande allenato da Fabio Cannavaro avrebbe strappato il sì di Radja Nainggolan: ingaggio annuo da tredici milioni di euro netti per incassare la disponibilità del calciatore al clamoroso trasferimento. Per quanto successivamente raccolto dalla nostra redazione, in casa Roma non sussistono al momento segnali di un’ipotetica cessione già nella finestra invernale di gennaio: operazione che più plausibilmente può concretizzarsi nella prossima estate di calciomercato. La questione fa comunque tanto rumore: davvero un calciatore del calibro che spetta riconoscere a Radja Nainggolan è disposto a trasferirsi nel campionato cinese a soli ventinove anni? Rinunciando già ora alla proiezione sportiva della sua carriera in nome del riconoscimento economico?

Nainggolan via dalla Roma, i dettagli della trattativa

L’operazione ha il suo contorno monetario già definito anche per quanto concerne la trattativa tra i due club: cinquanta milioni di euro tondi tondi che il Guangzhou Evergrande andrebbe a versare nelle casse della Roma, club giallorosso che così finanzierebbe buona parte del suo debito e ristrutturerebbe un bilancio bisognoso di fondi per sostenere le future operazioni in entrata. Al club guidato da Cannavaro l’acquisto verrebbe a costare praticamente il doppio: colpa di una tassa imposta dal governo cinese che incide e si attiva per transazioni superiori ai sei milioni di euro, voluta proprio per porre un freno alle spese pazze ed incontrollate che hanno interessato il calcio nazionale negli ultimi anni. Tale fattore è da tenere in dovuta considerazione: non necessariamente andrà a congelare l’affare, anzi, ma va messo sul piatto dell’analisi. Il club cinese vorrà essere certo della piena predisposizione – anche caratteriale – di Nainggolan, a cui peraltro andrebbe a riconoscere un importo contrattuale quinquennale di rara fattura economica. Senza giri di parole: l’operazione complessiva costa uno sproposito, non c’è spazio per l’improvvisazione.

Nainggolan pochi mesi fa

Riportiamo un attimo il calendario all’estate del 2017: Radja Nainggolan ha chiuso quella che è a tutti gli effetti la migliore stagione della sua carriera, la più produttiva ed entusiasmante, un exploit fatto di quattordici reti stagionali, dato straripante per un centrocampista di ruolo, sette assist e quell’abbinamento totale tra le due fasi di gioco. Devastante nei movimenti in proiezione offensiva, abile come pochi a seguire gli sviluppi dell’azione e farsi trovare pronto in ogni situazione specifica: scelta dei tempi di gioco, conclusione di rara potenza e precisione, un’arma offensiva che ha affinato nello sviluppo della sua carriera. Torta completata dall’impressionante presenza fisico-atletica che ha nella partita: polmoni d’acciaio e forza da vendere, il sostegno alla fase difensiva lo ha reso un calciatore che vale per due e di conseguenza difficilmente sostituibile. Poco replicabile. Centro del mondo Roma per la sua costanza di rendimento, il club capitolino lo aveva eretto a perno cruciale del progetto presente e futuro: la pedina intorno alla quale costruire, aggiungere, sommare, edificare.

Ninja ancora al centro della Roma?

L’attualità non racconta di un Nainggolan straripante come nella passata stagione: dalle parti di Trigoria è cambiato un po’ tutto, in primis l’avvicendamento tecnico tra Luciano Spalletti ed Eusebio Di Francesco che ne ha parzialmente modificato ruolo e mansioni, attitudine ad aggressione degli spazi. E poi c’è l’aspetto extra-sportivo sul banco delle considerazioni: dopo il video che lo stesso Nainggolan ha pubblicato sui suoi canali social in occasione del discusso Capodanno vissuto con gli amici, i suoi eccessi sono via via meno accettati dai vertici societari della Roma. Né tantomeno da quelli tecnici, vedi l’esclusione dalla prima sfida ufficiale del 2018, la sonora sconfitta che i giallorossi hanno rimediato sul proprio campo dall’eccellente Atalanta di Gasperini. Si è insomma iniziato a riflettere sulla figura centrale di Radja Nainggolan nel mondo Roma: in pochi mesi si è passati dal peso cruciale del jolly belga all’eventualità di una clamorosa cessione, vuoi per la ridotta rilevanza del calciatore, vuoi per le non appianabili questioni caratteriali, vuoi per questioni di bilancio da risolvere entro tempi relativamente contenuti.

Nainggolan, in Cina a ventinove anni?

La soluzione si chiama Cina? Si può in pochi mesi passare dallo status di uno dei centrocampisti più stimati ed accreditati a livello internazionale ad una realtà calcistica di terzo piano? Basta una manciata di partite a tramutare Radja Nainggolan in un incompiuto senza lode? E può essere questa la massima ambizione di un calciatore che ha fatto proprio dell’agonismo uno dei suoi tratti distintivi? La questione si snoda proprio intorno a quest’ultimo elemento: può Nainggolan – in nome dei soldi – lasciare il calcio europeo all’età di ventinove anni per sposare un campionato che di fatto lo escluderebbe dal panorama sportivo? Nessuno si offenderà, ma questo è il succo dell’eventuale scelta: andare a guadagnare quello che nessun club del vecchio continente gli garantirebbe, ma contestualmente a salutare il calcio che conta a neanche trent’anni. Al più appena compiuti, dovesse l’affare concretizzarsi nella prossima estate. Tornano subito in mente le spettacolari transizioni box to box firmate nella Scala del calcio appena un anno fa, quando la sua Roma si impose sul campo dell’Inter con un perentorio 1-3 che iscriveva Nainggolan a tutti gli effetti nella lista dei centrocampisti più accreditati del pianeta. Che oggi si parli di Cina onestamente ci suona strano. Ci suona sbagliato. Ed è un errore che coinvolge un po’ tutte le parti in causa: gli eccessi del calciatore, senz’altro, ma anche le difficoltà che un club come la Roma trova nel trattenere e valorizzare i suoi pezzi pregiati. Se i migliori in un modo nell’altro vanno sempre via (Benatia, Marquinhos, Rudiger, Pjanic e Salah soltanto gli ultimi casi), vuoi per questa o quella ragione, e Nainggolan sette volte su dieci il migliore in campo lo è davvero, beh, risulta complesso poi portare a casa un successo finale. Obiettivo che la Roma mai nasconde ma che forse mai coltiva con reale ambizione.

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